Sulla la c.d. “riparametrazione” dei punteggi

Diego Campugiani
28 Agosto 2017

La riparametrazione dei punteggi non è obbligatoria, essendo rimessa alla discrezionalità della Stazione Appaltante la scelta circa la sua inclusione o meno nel procedimento di attribuzione del punteggio.

Il TAR ha ritenuto infondata la censura con la quale si contestava la mancata “riparametrazione” dei punteggi tecnici attributi dalla Commissione, in quanto essa non è stata ritenuta obbligatoria, essendo rimessa alla discrezionalità della Stazione Appaltante la scelta circa la sua inclusione o meno nel procedimento di attribuzione del punteggio (cfr. Cons. St., Sez. III, 25 febbraio 2016, n. 749; Cons. St., Sez. V, 27 gennaio 2016, n. 266). Nessuna norma di carattere generale impone, per le gare da aggiudicare con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, l'obbligo della stazione appaltante di attribuire alla migliore offerta tecnica in gara il punteggio massimo previsto dalla lex specialis. Se è infatti vero che la riparametrazione è insita nel metodo aggregativo compensatore di cui all'allegato G del d.P.R. n. 207 del 5 ottobre 2010 (cfr. Cons. St., Sez. III, 16 marzo 2016, n. 1048; TAR Palermo, Sez. I, 29 dicembre 2016, n. 3154), è parimenti vero che, secondo il TAR, la stazione appaltante può disporre diversamente (TAR L'Aquila Sez. I 30 giugno 2016, n. 421) laddove abbia precisato il procedimento di attribuzione dei coefficienti per ciascun elemento di valutazione, ma non abbia previsto la loro riparametrazione. Tale scelta non sarebbe peraltro illogica se si considera che, nel caso di specie, ben 85 su 100 punti sono stati riservati ai profili tecnici, sicché non è stata rilevata una stringente necessità di ristabilire l'equilibrio fra i diversi elementi qualitativi e quantitativi previsti per la valutazione dell'offerta. Diversamente opinando l'applicazione della riparametrazione, non espressamente prevista nel meccanismo di attribuzione dei coefficienti, implicherebbe una lesione dell'affidamento dei concorrenti che hanno calibrato le rispettive offerte anche in considerazione della sua mancata previsione, pervenendo ad una inammissibile modifica ex post della lex specialis (TAR Cagliari Sez. I 10 agosto 2016, n. 689).

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