È legittima la partecipazione all’appalto per la progettazione definitiva ed esecutiva da parte del progettista del preliminare

Guglielmo Aldo Giuffrè
30 Marzo 2016

Non esiste alcuna disposizione normativa che precluda a colui al quale sia stato affidato un incarico di progettazione preliminare, di partecipare anche all'appalto per il servizio di progettazione definitiva ed esecutiva, considerato che l'art. 90, comma 8, d.lgs. n. 163 del 2006 mira a garantire la posizione di imparzialità del progettista rispetto all'appaltatore-esecutore dei lavori e non ad evitare l'identità tra il progettista del preliminare e quello dei livelli ulteriori di progettazione.

Il TAR Lombardia approfondisce, anche sotto il profilo comunitario, il tema dell'eventuale esistenza di preclusioni, per il soggetto che abbia espletato l'attività di progettazione preliminare, alla partecipazione alla gara per l'affidamento degli ulteriori livelli di progettazione e per i correlati servizi di direzione dei lavori, responsabilità dei lavori e coordinamento della sicurezza.

In particolare, la sentenza sottolinea che non può sussistere alcuna preclusione per il progettista del preliminare alla partecipazione alla procedura di aggiudicazione dell'appalto per i livelli ulteriori di progettazione, dal momento che non esiste alcuna disposizione normativa che consenta di ricavare, anche implicitamente, siffatta preclusione. Tale conclusione è avvalorata, afferma il TAR, dalla circostanza che la stessa ratio dell'art. 90, comma 8, d.lgs. n. 163 del 2006, consistente nella necessità di garantire la posizione di imparzialità del progettista rispetto all'appaltatore-esecutore dei lavori, è giustificata dal rischio di vedere attenuata la valenza pubblicistica della progettazione con la possibilità di elaborare un progetto su misura per un'impresa alla quale l'autore della progettazione sia legato, così agevolando tale impresa nell'aggiudicazione dell'appalto (cfr. Cons. St., Sez. V, 2 dicembre 2015, n. 5454). Rischio di collusione che non sussisterebbe in caso di identità tra il progettista del preliminare e quello dei livelli ulteriori di progettazione, considerata la diversa natura dei rapporti tra tali soggetti.

Il Collegio afferma inoltre che, conformemente a quanto affermato dalla giurisprudenza comunitaria, la pretesa situazione di incompatibilità tra il progettista del preliminare e quello dei livelli ulteriori della progettazione deve essere dimostrata da chi la eccepisce, evidenziando i vantaggi concreti che il soggetto trarrebbe in sede di partecipazione alla gara dalla circostanza di essere stato il progettista del preliminare (cfr. CGUE, C-21/03 e 34/03, Fabricom SA c. Belgio; C-538/07, Assitur c. Camera di Commercio, Industria e Artigianato di Milano).

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