Editoriale

31 Marzo 2016

Il settore dei contratti pubblici di appalto e concessione è tradizionalmente fonte di notevole e importante contenzioso, non soltanto per gli interessi economici coinvolti, ma anche per l'oggettiva complessità del quadro normativo di riferimento, determinata dalla molteplicità delle fonti (sovranazionali, statali, regionali, a loro volta articolate in diversi livelli) e dalla difficoltà di contemperare le diverse esigenze (in primis, efficienza dell'amministrazione, concorrenza, tutela delle piccole e medie imprese, del lavoro, della sicurezza, dell'ambiente, lotta alla corruzione, rilancio dell'economia, ma anche tutela degli interessi sensibili, ecc.).

Il settore dei contratti pubblici di appalto e concessione è tradizionalmente fonte di notevole e importante contenzioso, non soltanto per gli interessi economici coinvolti, ma anche per l'oggettiva complessità del quadro normativo di riferimento, determinata dalla molteplicità delle fonti (sovranazionali, statali, regionali, a loro volta articolate in diversi livelli) e dalla difficoltà di contemperare le diverse esigenze (in primis, efficienza dell'amministrazione, concorrenza, tutela delle piccole e medie imprese, del lavoro, della sicurezza, dell'ambiente, lotta alla corruzione, rilancio dell'economia, ma anche tutela degli interessi sensibili, ecc.).

Significativamente l'Unione Europea ha adottato apposite Direttive per richiamare l'obbligo degli Stati membri di assicurare sistemi di tutela immediati e effettivi, idonei a garantire che le violazioni delle norme sostanziali non producano effetti e a risarcire i danni subiti dagli operatori ingiustamente pretermessi dalla partecipazione alle gare o dall'affidamento dei contratti.

Anche il legislatore nazionale ha dedicato specifica attenzione alla disciplina del contenzioso in materia di appalti, introducendo regole processuali particolari (ora inserite negli artt. 120 ss. cod. proc. amm.) al dichiarato fine di garantire la migliore tutela giurisdizionale, alle quali tuttavia si sono progressivamente aggiunti sempre nuovi oneri e limiti per l'accesso a quest'ultima.

In coincidenza con l'imminente approvazione del nuovo codice dei contratti pubblici di appalto e concessione, di attuazione delle direttive UE 23-25 del 2014 e della legge delega n. 11 del 2016, abbiamo ritenuto opportuno realizzare un “portale on line” specificamente dedicato alla materia, per monitorarne in tempo reale l'evoluzione, segnalarne le principali novità e approfondirne i profili di maggiore interesse, avvalendoci della collaborazione di magistrati, professori universitari, avvocati e studiosi esperti del settore.

Seguendo, con gli opportuni adattamenti, il modello già sperimentato dagli altri portali on line della casa editrice Giuffrè, l'Amministrativista si articola in varie sezioni, rispettivamente dedicate al monitoraggio della giurisprudenza (“casi e sentenze”; “contrasti giurisprudenziali”) e degli altri atti normativi e interpretativi delle autorità pubbliche (“autorità e prassi”), alla segnalazione delle novità più importanti (“news”), al commento delle pronunce giurisprudenziali (“giurisprudenza commentata”), all'approfondimento di specifici profili (“focus”) e alla soluzione di alcuni quesiti più ricorrenti (“quesiti operativi”).

La “navigazione” nel Portale sarà orientata da una serie di voci (“bussole”) di inquadramento teorico-pratico dei principali istituti e delle più rilevanti tematiche costantemente aggiornate. Le bussole guideranno il lettore anche grazie alla costante “indicizzazione” di tutti i documenti inseriti nelle ulteriori sezioni con riferimento alle medesime voci.

Ringraziando quanti hanno consentito di realizzare questa iniziativa, confidiamo di offrire agli studiosi, alle amministrazioni e agli operatori un valido strumento di lavoro per affrontare in modo più consapevole e informato le problematiche vecchie e nuove della materia.

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