Limiti all’annullamento in autotutela dell’aggiudicazione a fronte dell’annullamento giurisdizionale dell’esclusione

Flaminia Aperio Bella
30 Settembre 2016

L'annullamento in sede giurisdizionale dell'esclusione di un concorrente da una gara pubblica con contestuale accertamento dell'illegittimità di alcune previsioni della lex specialis di gara, ma in assenza di contestazione dell'aggiudicazione disposta in favore di altro concorrente, non impone alla stazione appaltante di annullare in autotutela gli atti concernenti l'affidamento, rimanendo tale potere soggetto alla verifica dei rigorosi presupposti di legge.

La sentenza muove dall'impugnazione del provvedimento in autotutela di annullamento dell'aggiudicazione e di dichiarazione di inefficacia del contratto, disposto in via automatica dalla stazione appaltante in ragione dell'intervenuta pronuncia giurisdizionale di annullamento dell'esclusione di altro concorrente e contestuale accertamento dell'illegittimità delle previsioni della lex specialis su cui il provvedimento escludente si fondava.

Il Consiglio di Stato, confermando la decisione del giudice di prime cure, rileva il grave difetto di istruttoria e motivazione che inficiava il provvedimento di secondo grado per ciò che, fondandosi unicamente sull'intento di ripristinare la legittimità violata, i) non conteneva alcuna motivazione, se non quelle connesse alla riconosciuta parziale illegittimità della lex specialis di gara; ii) non dava dato atto della ponderazione degli interessi in rilievo, anche alla luce dello stato di avanzamento dell'opera e del tempo trascorso dal provvedimento di aggiudicazione. Invero, nel procedere a distanza di anni all'annullamento di un atto ritenuto illegittimo per un errore commesso dalla stessa amministrazione, questa è tenuta ad indicare espressamente le ragioni di pubblico interesse che, nonostante il notevole decorso del tempo e il consolidamento della situazione, giustificavano il provvedimento di autotutela. Né, prosegue il Collegio, l'annullamento in autotutela poteva trovare fondamento negli obblighi conformativi rinvenienti dalla richiamata sentenza di annullamento dell'esclusione. Una simile ricostruzione è preclusa, in applicazione dei generali principi della domanda e della corrispondenza fra il chiesto e il pronunciato (certamente applicabili al giudizio amministrativo ex art. 39 c.p.a.), dalla circostanza che in quel giudizio non era stata contestata l'aggiudicazione né era stata chiesta la declaratoria di inefficacia del contratto.

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