L’aggiudicataria resistente ha l’onere di contestare immediatamente l’illegittima partecipazione alla gara della ricorrente

09 Ottobre 2017

In virtù dei principi di concentrazione ed economia processuale, l'impresa, la cui aggiudicazione sia stata impugnata in sede giurisdizionale, ha l'onere di contestare – con ricorso incidentale da proporsi nel medesimo giudizio ovvero con autonoma azione - l'illegittimità della partecipazione alla gara della ricorrente, seconda classificata, senza attendere la definitività della (eventuale) revoca della propria aggiudicazione. Tale onere sussiste, ancor di più, laddove si intendano sollevare profili di esclusione analoghi e/o simmetrici a quelli sollevati avverso la propria aggiudicazione.

La vicenda. Con la sentenza in esame il TAR Firenze ha dichiarato l'irricevibilità del ricorso proposto avverso l'aggiudicazione disposta in favore di un concorrente – originariamente classificatosi secondo in graduatoria - proposto da un Consorzio la cui aggiudicazione definitiva era stata precedentemente revocata per effetto di una sentenza appellata ma non ancora passata in giudicato.

Più nel dettaglio, il Consorzio ricorrente aveva inteso impugnare l'aggiudicazione disposta - a seguito del primo giudizio – in favore della seconda classificata, eccependo quale unico motivo di ricorso il medesimo vizio (già accertato, seppur senza efficacia di giudicato) sollevato nei propri riguardi.

Vizio che, nel primo giudizio, aveva determinato la revoca dell'aggiudicazione disposta in suo favore.

Ricorso tardivo. Ciò chiarito, l'adito TAR ha dichiarato l'irricevibilità del ricorso proposto dal Consorzio per tardività delle censure proposte. A giudizio del Collegio, difatti, i profili legati all'illegittima partecipazione alla gara del “nuovo” aggiudicatario (ed oggetto nel giudizio in esame), avrebbero dovuto e potuto essere sollevati dall'attuale ricorrente in via incidentale, nel primo giudizio avente ad oggetto l'impugnazione della propria aggiudicazione, ovvero mediante autonoma e tempestiva impugnazione.

Concentrazione ed economia processuale. Tale logica, sempre secondo l'iter argomentativo del Collegio, risponde ai generali principi di concentrazione e di economia processuale i quali, nel caso in esame, avrebbero suggerito al concorrente aggiudicatario – la cui partecipazione alla gara sia stata censurata dalla seconda classificata con apposito ricorso – di denunciare immediatamente, e pertanto senza attendere l'esito del giudizio avverso l'aggiudicazione disposta in suo favore, l'illegittima partecipazione di quest'ultima.

Tali principi, secondo il TAR, risultano addirittura rafforzati se – come avvenuto nel caso di specie – l'originario aggiudicatario intenda far valere nei confronti della seconda classificata vizi e/o profili perfettamente simmetrici a quelli sollevati a suo carico (in termini, Consiglio di Stato, sez. IV, 31 marzo 2015, n. 1674).

L'interesse a censurare e l'onere di impugnare. Neppure è sostenibile, sotto altro e concorrente profilo, che in seno al primo giudizio l'attuale ricorrente non avesse interesse a censurare, a sua volta, l'illegittimità dell'ammissione alla gara del concorrente secondo classificato in quanto tale interesse – al quale è strettamente legato il relativo onere di impugnazione – era sorto a seguito del ricorso principale proposto da quest'ultimo.

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