Commissione Ue: serve una valutazione ex ante (su base volontaria) della Commissione sugli appalti per i grandi progetti infrastrutturali

13 Ottobre 2017

La Commissione UE ha deciso di avviare un piano di partenariato con le autorità locali, regionali e nazionali e tra queste ultime, al fine di “rendere gli appalti pubblici uno strumento maggiormente strategico. In particolare con la Comunicazione COM(2017) 573 reca indicazioni per l'avvio il meccanismo di “valutazione ex ante” tramite cui le amministrazioni aggiudicatrici/gli enti aggiudicatori avranno la possibilità di porre questioni alla stessa Commissione e ricevere una risposta circa la compatibilità del progetto con il quadro normativo dell'UE.

Con la Comunicazione COM(2017) 573 final recante indicazioni per il «sostegno agli investimenti mediante una valutazione ex ante volontaria degli aspetti relativi agli appalti per i grandi progetti infrastrutturali» prende avvio una nuova strategia della Commissione UE di «partenariato con le autorità locali, regionali e nazionali e tra queste ultime direttamente collegato all'obiettivo globale di rendere gli appalti pubblici uno strumento maggiormente strategico».

Nella Comunicazione si evidenzia che la Commissione intende introdurre un meccanismo di valutazione ex ante con cui le autorità nazionali e le amministrazioni aggiudicatrici/gli enti aggiudicatori avranno la possibilità di porre questioni, all'attenzione della Commissione e ricevere un riscontro sulla compatibilità del proprio progetto con il quadro normativo dell'UE. La Comunicazione precisa che «solo le autorità coinvolte nel progetto possono presentare domanda di sostegno, poiché esse devono fornire informazioni specifiche sul progetto e sono le uniche a poter spiegare le questioni che le interessano. A seconda della natura specifica di ciascun progetto e dello Stato membro interessato, tali autorità variano dal Ministero competente (a livello regionale o nazionale) nel settore in cui si sviluppa il progetto, alle autorità di appalto nazionali o alle autorità aggiudicatrici/agli enti aggiudicatori». Le autorità nazionali e le amministrazioni aggiudicatrici/gli enti aggiudicatori che si occupano di progetti su larga scala, in particolare transfrontalieri, potranno utilizzare il suddetto meccanismo ogni qualvolta lo ritengano utile o necessario giacché è destinato «a tutti i tipi di progetti infrastrutturali, in particolare dei settori dei trasporti e dell'energia, delle TIC e dell'edilizia non residenziale, e sarà disponibile quando si superano determinate soglie».

La Commissione UE specifica inoltre che uno Stato membro potrà richiedere di utilizzare il meccanismo per progetti infrastrutturali di minor valore, che però sono considerati di grande importanza per lo Stato membro stesso o per l'UE nel suo insieme, ad esempio per progetti di interesse comune (PCI) nell'ambito delle reti transeuropee.

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