Non basta la colpa del danneggiato per escludere la responsabilità del condominio

Redazione scientifica
09 Novembre 2017

Condomino inciampa sul dislivello tra il pavimento della cabina dell'ascensore e quello del piano di arresto, riportando lesioni personali. La responsabilità del custode ex art. 2051 c.c. viene esclusa nel caso in cui la condotta del soggetto danneggiato sia colposa e non prevedibile.

La vicenda. Un condomino, uscendo dall'ascensore condominiale del fabbricato, inciampa nel dislivello formatosi tra il pavimento della cabina dell'ascensore e quello del piano di arresto; cadendo, riporta lesioni personali. Il danneggiato conviene in giudizio il proprio condominio invocando la responsabilità ex art. 2051 c.c. ma i giudici di merito disattendono la domanda, evidenziando che:

a) il dislivello tra l'ascensore e il piano di calpestio non poteva rappresentare un'«insidia», ma anzi rappresentava una situazione «ricorrente e probabilissima»;

b) la causa del sinistro andava individuata nella «condotta distratta della vittima», perché era suo onere verificare il piano di calpestio che andava ad impegnare;

c) l'ascensore non presentava anomalie e la vittima conosceva tutte le caratteristiche dell'ascensore, in quanto inquilino del fabbricato;

d) la vittima aveva una patologia alla gamba destra che ne limitava la capacità di deambulazione e ciò avrebbe dovuto indurlo a particolare attenzione e cautela nell'uscire dall'ascensore.

Conseguentemente il danneggiato ricorre per Cassazione.

Condotta colposa e imprevedibile. La Suprema Corte cassa la decisione del giudice d'appello poiché la condotta «negligente, distratta, imperita o imprudente» della vittima del danno causato da una cosa in custodia non integra automaticamente un «caso fortuito»: per escludere integralmente la responsabilità del custode, ai sensi dell'art. 2051 c.c., è necessario infatti che la condotta del danneggiato abbia due caratteristiche: sia colposa e non prevedibile da parte del custode. A quest'ultimo spetta, in ogni caso, l'onere di dimostrare di aver fatto tutto il possibile per evitare danni a terzi derivanti dalla cosa. Nel caso di specie, l'indagine sulla non prevedibilità era stata omessa dal giudice distrettuale.

Per questi motivi la Corte cassa la sentenza impugnata e rinvia al giudice d'appello.

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