Accertamento del passivo e certezza della data dei documenti

La Redazione
15 Novembre 2017

Ai fini della decisione sull'opponibilità al fallimento di un credito documentato con scrittura privata non di data certa, il giudice di merito ha il compito di valutarne, caso per caso, la sussistenza e l'idoneità a stabilire la certezza della data del documento, con il limite del carattere obiettivo del fatto, che non deve essere riconducibile al soggetto che lo invoca e deve essere, altresì, sottratto alla sua disponibilità.

Ai fini della decisione sull'opponibilità al fallimento di un credito documentato con scrittura privata non di data certa, il giudice di merito ha il compito di valutarne, caso per caso, la sussistenza e l'idoneità a stabilire la certezza della data del documento, con il limite del carattere obiettivo del fatto, che non deve essere riconducibile al soggetto che lo invoca e deve essere, altresì, sottratto alla sua disponibilità.

Il caso. Una banca proponeva ricorso in Cassazione avverso il decreto del tribunale mediante il quale veniva respinta l'opposizione allo stato passivo del fallimento di una S.r.l. proposta dallo stesso istituto di credito. Con il ricorso, la proponente lamentava l'esclusione della data certa dei documenti comprovanti il proprio credito.

Credito documentato con scrittura privata non di data certa e valutazioni del giudice di merito. In sede di accertamento dello stato passivo, come da orientamento consolidato, ai fini della decisione sull'opponibilità al fallimento di un credito documentato con scrittura privata non di data certa, mediante la quale voglia darsi la prova del momento in cui il negozio è stato concluso, il giudice di merito, ove sia dedotto un fatto diverso da quelli tipizzati nell'art. 2704 c.c., ha il compito di valutarne, caso per caso, la sussistenza e l'idoneità a stabilire la certezza della data del documento, con il limite del carattere obiettivo del fatto, il quale non deve essere riconducibile al soggetto che lo invoca e deve essere, altresì, sottratto alla sua disponibilità (v. Cass. 27 settembre 2016, n. 18938).

La certezza della data dei libri contabili bancari. La Suprema Corte, come già affermato precedentemente, ritiene con specifico riferimento ai libri contabili tenuti dalla banca, che se la mera iscrizione non integra uno dei fatti previsti dall'art. 2704 c.c. (registrazione, morte o sopravvenuta impossibilità fisica di uno dei sottoscrittori, riproduzione in un atto pubblico), per stabilire in modo certo l'anteriorità della formazione del documento, le annotazioni nei libri regolarmente tenuti e vidimati possono, nei singoli casi, essere idonei a fornire la certezza della data. Nel caso di specie, invece, il Tribunale, affermando genericamente la provenienza unilaterale dei dati, non avrebbe compiuto una valutazione completa e ponderata circa la data, così violando il principio interpretativo sopra evidenziato.

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