L'applicazione del “cumulo alla rinfusa” ai consorzi di cooperative

15 Novembre 2017

Ai sensi dell'art. 47, comma 2, d.lgs. 50 del 2016, i consorzi di cooperative, data la loro piena assimilabilità ai consorzi stabili, possono utilizzare ai fini della qualificazione - secondo il meccanismo del c.d. “cumulo alla rinfusa”- tanto i requisiti di partecipazione maturati in proprio, tanto quelli posseduti dalle singole imprese consorziate designate per l'esecuzione, nonché mediante avvalimento quelli delle singole imprese consorziate non designate per l'esecuzione della prestazione oggetto del singolo appalto.

Il caso. La vicenda trae origine dall'impugnazione presentata da un consorzio di cooperative sociali avverso la determinazione con cui è stata revocata dall'amministrazione l'aggiudicazione in suo favore della procedura di gara per affidamento di servizi e contestuale aggiudicazione ad altro concorrente.

Il presupposto su cui si fondava la revoca consisteva nel fatto che la tardiva iscrizione del Consorzio nell'Albo Regionale delle Cooperative sociali costituisse una causa di esclusione alla stregua delle previsioni del disciplinare di gara.

L'impugnazione faceva leva essenzialmente sul fatto che la richiesta di tale iscrizione fosse stata avanzata prima della presentazione della domanda di partecipazione alla procedura e che l'accoglimento della relativa domanda fosse intervenuto prima dell'aggiudicazione; nonché sul fatto che l'amministrazione non avesse considerato che il consorzio appellante avesse designato quale esecutrice del servizio una cooperativa sociale regolarmente in possesso del requisito in oggetto.

L'assimilazione tra consorzi di cooperative e consorzi stabili. Ritenuto dal collegio non meritevole di attenzione il primo punto, il ricorso ha trovato invece accoglimento quanto al secondo punto. Secondo il TAR Campania, i consorzi di cooperative vanno pienamente assimilati ai consorzi stabili, stante il carattere permanente degli stessi tale da realizzare una nuova struttura soggettiva in grado di costituire l'unica controparte del rapporto di appalto con l'amministrazione appaltante.

Ciò in particolare laddove, come in questo caso, all'interno del consorzio di cooperative la percentuale (pari al 94%) di pertinenza della cooperativa esecutrice e il carattere residuale (6%) riservato all'attività del consorzio, rappresentino un elemento rilevante che la stazione appaltante avrebbe dovuto considerare.

Tale previsione si pone sul solco della giurisprudenza prevalente (tra le altre, TAR Sardegna, Cagliari, Sez.I, 10 aprile 2015, n. 693).

Il “cumulo alla rinfusa” ai fini della qualificazione. La figura del c.d. “cumulo alla rinfusa”, comporta che, ai sensi dell'art. 47, comma 2, d.lgs. 50 del 2016, i consorzi di cooperative (di cui all'art. 45 comma 2 lett.c), al pari dei consorzi stabili (di cui all'art. 46, comma 1, lett. f), possono utilizzare ai fini della qualificazione tanto i requisiti di maturati in proprio, tanto quelli posseduti dalle singole imprese consorziate designate per l'esecuzione, nonché mediante avvalimento quelli delle singole imprese consorziate non designate per l'esecuzione della prestazione.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.