Mancata pubblicazione dell’atto di ammissione sulla piattaforma telematica: da quando decorre il termine per impugnare?

14 Dicembre 2017

Il Consiglio di Stato ha evidenziato che il nuovo comma 2-bis dell'art. 120 c.p.a. non ha apportato una deroga all'art. 41, comma 2, c.p.a. e al principio generale della decorrenza del termine di impugnazione dalla conoscenza completa dell'atto. Di conseguenza, la piena conoscenza dell'atto di ammissione della controinteressata, acquisita prima o in assenza della sua pubblicazione sul profilo telematico della stazione appaltante, di cui all'art. 29, comma 1, d.lgs. n. 50 del 2016, può provenire da qualsiasi fonte e determina la decorrenza del termine decadenziale per la proposizione del ricorso.

Il caso

Il Consiglio di Stato è chiamato a valutare se, a fronte della (pacifica) mancata pubblicazione dell'atto di ammissione della controinteressata sulla piattaforma telematica della stazione appaltante – secondo le modalità previste dall'art. 29, comma 1, d.lgs. n. 50 del 2016 – il termine di impugnazione dell'atto di ammissione, ex art. 120, comma 2-bis, c.p.a., decorra dalla data di svolgimento della prima seduta della commissione di gara, durante la quale il rappresentante della ricorrente era stato reso edotto delle circostanze su cui erano incentrati i primi due motivi di ricorso.

La soluzione

Il Consiglio di Stato ha evidenziato che, ai fini della decorrenza del termine di impugnazione degli atti di esclusione e di ammissione dalle procedure di affidamento di pubblici lavori, servizi e forniture, sebbene il nuovo comma 2-bis dell'art. 120 c.p.a. faccia riferimento esclusivamente alla pubblicazione del provvedimento di ammissione o di esclusione sul profilo telematico della stazione appaltante, secondo le formalità previste dal nuovo codice dei contratti, è comunque applicabile il principio generale sancito dall'art. 41, comma 2, c.p.a. e riaffermato nel comma 5, ultima parte, dell'art. 120 c.p.a. Ne consegue che, in difetto della formale comunicazione dell'atto – o, nella specie, in difetto di pubblicazione dell'atto di ammissione sulla piattaforma telematica della stazione appaltanteil termine di impugnazione decorre dal momento dell'avvenuta conoscenza dell'atto stesso, purché siano percepibili i profili che ne rendano evidente la lesività per la sfera giuridica dell'interessato, in rapporto al tipo di rimedio apprestato dall'ordinamento.

In assenza di difetto di un'espressa e univoca previsione legislativa derogatoria e di un rapporto di incompatibilità, secondo il Collegio, il comma 2-bis dell'art. 120 c.p.a. non ha apportato una deroga all'art. 41, comma 2, c.p.a. e al principio generale della decorrenza del termine di impugnazione dalla conoscenza completa dell'atto (contra, si veda TAR Lazio, Roma, III-quater, 22 agosto 2017, n. 9379, con nota di R. Tuccillo).

“La piena conoscenza dell'atto di ammissione della controinteressata, acquisita prima o in assenza della sua pubblicazione sul profilo telematico della stazione appaltante, può dunque provenire da qualsiasi fonte e determina la decorrenza del termine decadenziale per la proposizione del ricorso”.

Il Consiglio di Stato, dunque, ha confermato la sentenza impugnata e ha dichiarato irricevibili i motivi di ricorso avverso l'ammissione della controinteressata, perché tardivi, dal momento che tutti gli elementi inerenti ai requisiti di ammissione contestati in sede giudiziale avevano trovato ingresso nella piena ed effettiva sfera di conoscenza dell'originaria ricorrente a partire dalla prima seduta di gara, individuata dal TAR quale dies a quo del termine di impugnazione dell'atto di ammissione della controinteressata.

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