In G.U. il Regolamento MAECI recante la disciplina generale per la scelta del contraente e l’esecuzione dei contratti da svolgersi all’estero

Redazione Scientifica
21 Dicembre 2017

Sulla G.U. del 20 dicembre 2017 è stato pubblicato il Decreto del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, 2 novembre 2017 n. 192, recante la disciplina delle procedure per l'affidamento e la gestione dei contratti da eseguire all'estero.

Il suddetto Regolamento è stato adottato in attuazione dell'art. 1 comma 7 del Codice dei contratti ai sensi del quale “Il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale adotta, previo accordo con l'ANAC, direttive generali per disciplinare le procedure di scelta del contraente e l'esecuzione del contratto da svolgersi all'estero, tenuto conto dei principi fondamentali del presente codice e delle procedure applicate dall'Unione europea e dalle organizzazioni internazionali di cui l'Italia è parte. Resta ferma l'applicazione del presente codice alle procedure di affidamento svolte in Italia. Fino all'adozione delle direttive generali di cui al presente comma, si applica l'articolo 216, comma 26”.

Il Regolamento precisa all'art. 1, tra le definizioni, che per «sede estera» si intende “ciascuno degli uffici e delle sedi, comunque denominati, presenti all'estero di amministrazioni pubbliche di cui all'art. 1, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001”.

All'art. 2 del Regolamento viene precisato qual è la normativa applicabile ai suddetti contratti, disponendo che salvo quanto previsto dallo stesso Regolamento, si applicano le direttive europee e i principi fondamentali del Codice, in particolare garantendo il rispetto dei principi di cui all'articolo 30, commi 1, 2 e 7.

Lo stesso art. 2 precisa inoltre che i contratti da eseguire all'estero "si conformano alla normativa in materia ambientale, urbanistica, di tutela dei beni culturali e paesaggistici, artistici ed archeologici, in materia antisismica e di sicurezza del Paese in cui deve essere eseguito il contratto” e che "I lavori all'estero si conformano inoltre alle disposizioni nazionali ed europee in materia di tutela ambientale, di salute e di sicurezza, nei limiti della compatibilità con la normativa locale per i contratti da eseguire in Stati non appartenenti all'Unione europea".

Il Regolamento dispone che la "sede estera" applica, (in quanto compatibili con la legge applicabile all'esecuzione del contratto), i principi di cui all'articolo 30, commi 4, 5 e 6, del Codice e verifica la corretta applicazione delle disposizioni vigenti in loco in materia di diritti fondamentali dei lavoratori, tenuto conto degli standard minimi di tutela internazionalmente accettati.

Viene inoltre precisato che la “legge civile che regola la stipula del contratto e la fase di esecuzione è determinata secondo le norme applicabili di diritto internazionale privato”.

Il suddetto Regolamento è diviso in cinque capi dedicati rispettivamente ai principi generali (Capo I), alle procedure di scelta del contraente (Capo II), all'esecuzione (Capo III), ai contratti nell'ambito della cooperazione allo sviluppo (Capo IV) e alle disposizioni finali (Capo V).

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