CdS: Parere sull’aggiornamento delle Linee Guida n. 1 recanti indirizzi generali sull’affidamento dei servizi attinenti all’architettura e all'ingegneria

04 Gennaio 2018

Si pubblicano i bullet points del Parere Comm. spec., n. 2698/2017, richiesto dall'ANAC, sullo schema di aggiornamento al decreto “correttivo” delle di Linee guida n. 1, recanti indirizzi generali (non vincolanti) sull'affidamento dei servizi attinenti all'architettura e all'ingegneria.

Il Consiglio di Stato ha reso il Parere n. 2698/2017, richiesto dall'ANAC, sullo schema di aggiornamento delle Linee guida n. 1 al decreto “correttivo” recanti indirizzi generali (non vincolanti) sull'affidamento dei servizi attinenti all'architettura e all'ingegneria.

L'obbligo dell'affidamento a progettisti “interni

La Commissione speciale ha in particolare evidenziato l'illegittima della modifica introdotta dall'ANAC che facoltizzando (tramite l'utilizzo del verbo “può ricorrere”) l'affidamento della progettazione per i lavori di particolare rilevanza sotto il profilo architettonico, ambientale, paesaggistico, agronomico e forestale, storico-artistico, conservativo e tecnologico a professionalità “interne”, viola l'art. 23, comma 2 del Codice (non modificato dal correttivo), che, al contrario, impone l'utilizzo dei progettisti interni alle amministrazioni (come si desume dall'uso dell'indicativo «ricorrono»).

Il Parere ha quindi sottolineato che non sussistono i presupposti per possibili interpretazioni difformi dalla norma primaria, evidenziando quindi la necessità di mantenere inalterate le Linee guida in parte qua rispetto alla versione originaria.

Quando avviene la verifica della progettazione?

La Commissione ha inoltre segnalato al Governo una “possibile antinomia” all'interno dell'art. 26 del Codice laddove nell'ipotesi di affidamento congiunto della progettazione e dell'esecuzione dei lavori prevede al comma 2 che «nei casi in cui è consentito l'affidamento congiunto di progettazione ed esecuzione, la verifica della progettazione redatta dall'aggiudicatario ha luogo prima dell'inizio dei lavori», mentre al successivo comma 8-bis (introdotto dal decreto correttivo) stabilisce, sempre in caso di affidamento congiunto, che «il progetto esecutivo ed eventualmente il progetto definitivo presentati dall'affidatario sono soggetti, prima dell'approvazione di ciascun livello di progettazione, all'attività di verifica».

Nelle more di un intervento del Governo, la Commissione ha evidenziato l'opportunità che le Linee guida “segnalino tale apparente contrasto e formulino i conseguenti indirizzi astenendosi da indicazioni puntuali”.

L'oggetto della verifica della progettazione

La Commissione ha inoltre segnalato all'ANAC che nel cpv. 1.4 dello schema di aggiornamento delle suddette Linee guida sono contenuti due riferimenti relativi all'oggetto della verifica della progettazione che non sono previsti dalla normativa primaria e cioè: «la rispondenza all'art. 23 del codice» e «la presenza del piano di monitoraggio delle opere, ove richiesto» [rispettivamente: lett. a) e i)].

È stato al riguardo evidenziato che sebbene “tali previsioni rispondano a esigenze condivisibili, ne va valutata la conformità con la normativa primaria – in relazione al quale si segnala che ai sensi dell'art. 26, comma 1, del codice con la verifica della progettazione si accerta «la rispondenza degli elaborati progettuali ai documenti di cui all'articolo 23, nonché la loro conformità alla normativa vigente» – e soprattutto la compatibilità con la natura non vincolante delle linee guida”.

Determinazione del corrispettivo: aggiornamento all'equo compenso

Per quanto concerne la determinazione del corrispettivo da porre a base di gara per l'affidamento dei servizi di progettazione, la Commissione ha evidenziato che la presa d'atto (ad opera del decreto correttivo) dell'abrogazione del sistema di tariffe minime previsto dall'art. 5 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83 necessita di un “coordinamento con la recente introduzione dell'obbligo di riconosce alle prestazioni rese dai professionisti in esecuzione di incarichi conferiti» dalla pubblica amministrazione di un «equo compenso», ai sensi dell'art. 19-quaterdecies, comma 3, della l. 4 dicembre 2017, n. 172 (recante disposizioni urgenti in materia finanziaria e per esigenze indifferibili. Modifica alla disciplina dell'estinzione del reato per condotte riparatorie)”.

Coordinamento con la disciplina della rotazione degli inviti e/o degli affidamenti

La Commissione ha evidenziato che l'art. 36, comma 7, Codice, come emendato dal correttivo, demanda alle linee guida dell'ANAC relative agli affidamenti “sotto soglia” il compito di indicare «specifiche modalità di rotazione degli inviti e degli affidamenti».

In ragione di tale modifica è stata evidenziata l'opportunità che in relazione agli incarichi di progettazione sotto soglia l'ANAC indichi le specifiche modalità di rotazione, chiarendo in particolare se questa va riferita agli inviti e/o agli affidamenti.

Ampliamento delle forme di partecipazione del geologo

Con riferimento all'ampliamento delle forme di partecipazione del geologo all'interno della struttura di progettazione (che consente a quest'ultimo di essere anche un dipendente oppure un collaboratore «che abbia fatturato nei confronti del soggetto offerente una quota superiore al cinquanta per cento del proprio fatturato, risultante dall'ultima dichiarazione IVA»), la Commissione ha evidenziato che “una simile prescrizione riveste carattere puntuale ed andrebbe quindi armonizzata con la natura non vincolante delle linee guida, quanto meno con riguardo alla sua formulazione e, eventualmente, alla previsione delle possibili conseguenze sul piano giuridico e pratico derivanti dalla sua mancata osservanza”.

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