L'obbligo di indicare un geologo tra i progettisti e di presentare la relazione geologica

25 Gennaio 2018

In relazione a una procedura volta ad affidare la progettazione esecutiva e l'esecuzione di lavori, l'obbligo di indicare la figura di un geologo e di corredare il progetto definitivo della relazione geologica non può desumersi automaticamente dagli artt. 24 e ss. del d.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207, applicabili ratione temporis. Tale obbligo dipende, in concreto, dalla natura delle prestazioni affidate all'appaltatore e, in ogni caso, deve essere espressamente previsto nella lex specialis di gara.

Il caso. Un operatore economico impugnava l'aggiudicazione di una gara per la progettazione esecutiva e l'esecuzione di lavori, lamentando che la società aggiudicataria avesse omesso di includere nella propria compagine la figura del geologo e di corredare il progetto definitivo della necessaria relazione geologica. La lex specialis di gara non imponeva espressamente di presentare la relazione geologica né di indicare la figura del geologo; tuttavia, secondo il ricorrente si deve ritenere che tali obblighi derivino recta via dagli artt. 24 e ss. del d.P.R. n. 207/2010, aventi carattere cogente e, quindi, immediata attitudine a etero-integrare automaticamente la disciplina di gara.

Il TAR adito rigettava il ricorso, asserendo che, in mancanza di un'espressaprevisione di bando, intesa alla puntuale prescrizione dell'indicazione della figura del geologo e dell'allegazione di relazione geologica, per un verso, non potesse ritenersi operante una pretesa regola etero-integrativa e, per altro verso, non risultasse dimostrata, l'essenzialità ed indefettibilità dell'apporto del geologo e della relazione geologica.

La soluzione giuridica. Il Consiglio di Stato haconfermato la pronuncia del giudice prime cure. In particolare, il Collegio ha rilevato che l'obbligo di indicare un geologo tra i progettisti in sede di gara e di corredare l'offerta tecnica della relazione geologica dipende, in concreto, dalla natura delle prestazioni affidate all'appaltatore e, in ogni caso, deve essere espressamente prefigurato nelle regole operative di gara.

Con riferimento alla questione dell'automatica etero-integrazione della lex specialis di gara ad opera degli artt. 24 e ss. del regolamento di esecuzione al previgente codice dei contratti pubblici, dunque, il Collegio ha dato seguito all'orientamento giurisprudenziale secondo cui già la formulazione letterale delle norme richiamate depone per il carattere solo eventuale delle relazioni specialistiche in sede di progettazione (in questi termini, anche Cons. Stato, sez. V, 28 agosto 2017, n. 4080; Id., 28 ottobre 2016, n. 4553).Infatti, l'art. 26, comma 2, del d.P.R. n. 207 del 2010 prevede che solo “ove la progettazione implichi la soluzione di ulteriori questioni specialistiche” – e, quindi, non sempre e non necessariamente – queste debbano formare oggetto di apposite relazioni “che definisc[a]no le problematiche e indic[hi]no le soluzioni da adottare in sede di progettazione”.

Oltre all'argomento letterale, il Consiglio di Stato ha sottolineato l'esigenza di non introdurre obblighi documentali sanzionati a pena di esclusione dalla gara in assenza di una specifica ed univocaprevisione del bando, e dunque di una chiara ed espressa richiesta da parte della stazione appaltante. Infatti, l'etero-integrazione della lex specialis di gara determinerebbe un aggravio documentale ed economico per i concorrenti e risulterebbero violati sia il divieto di enucleare cause di esclusione dalle procedure di affidamento di contratti pubblici non previste in modo espresso dal bando di gara (su cui si veda Cons. Stato, ad. plen., 27 luglio 2016, n. 19), sia i superiori principi eurounitari di certezza e di salvaguardia dell'affidamento enunciati dalla Corte di giustizia dell'Unione europea nella sentenza 2 giugno 2016, C-27/15.

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