Quale giurisdizione in caso di esecuzione in via d’urgenza?

20 Febbraio 2018

In caso di esecuzione in via d'urgenza ex art. 11 d.lgs. n. 163 del 2006 si anticipa la produzione degli effetti della disciplina negoziale prima della formale stipulazione del contratto, in forza d'espressa previsione normativa; le situazioni giuridiche soggettive delle parti hanno quindi consistenza di diritto soggettivo, con conseguente giurisdizione del giudice ordinario sulle relative controversie.

La vicenda. Una stazione appaltante revocava l'aggiudicazione di una procedura per l'affidamento di lavori di manutenzione straordinaria su stabili – disponendo altresì l'escussione della cauzione definitiva prestata e nuova aggiudicazione a favore di altro operatore – (i) non avendo effettuato l'aggiudicataria, nonostante costanti solleciti, alcuna lavorazione in cantiere dalla data di consegna dei lavori – intervenuta in via d'urgenza ai sensi dell'art. 11, comma 9, d.l.gs. n. 163 del 2006 – né avendo la stessa prodotto un Piano della Sicurezza conforme alla normativa vigente, così accumulando un ritardo di oltre quattro mesi e (ii) essendo emersa – in sede di verifica e controllo del possesso dei requisiti di ordine speciale ai fini della stipula del contratto – l'intervenuta scadenza della validità quinquennale dell'attestazione SOA di un operatore economico ausiliario, con conseguente violazione dell'art. 76, comma 5, secondo periodo, d.p.r. n. 207 del 2010.

Esecuzione in via d'urgenza dei lavori e riparto di giurisdizione. Il Collegio ha escluso la sussistenza nella fattispecie della giurisdizione esclusiva del g.a. ai sensi dell'art. 133, comma 1, lett. e), n. 1, c.p.a., affermando la giurisdizione del giudice ordinario, attenendo il petitum sostanziale azionato all'esecuzione del contratto.

Il T.A.R ha, infatti, chiarito preliminarmente che l'esecuzione in via d'urgenza disposta ai sensi dell'art. 11 d.lgs. n. 163 del 2006 determina la conclusione di un accordo di matrice negoziale tra le parti, anticipando – in forza dell'espressa previsione normativa – il prodursi degli effetti della disciplina negoziale prima della formale stipulazione del contratto; pertanto, le reciproche situazioni giuridiche soggettive vantate dalle parti hanno natura di diritto soggettivo, con conseguente giurisdizione del giudice ordinario sulle relative controversie (Così, Cass., Sez. un., 6 maggio 2005, n. 9391; Id., 18 ottobre 2005, n. 20116; Cons. St., Sez. V, 13 settembre 2016, n. 3865; T.A.R. Toscana, Sez. I, 11 aprile 2016, n. 610; T.A.R. Sicilia, Palermo, Sez. I, 13 giugno 2012, n. 1219; T.A.R. Calabria, Catanzaro, Sez. II, 2 febbraio 2016, n. 206).

La pronuncia ha, quindi, sottolineato che il provvedimento impugnato doveva essere qualificato non quale atto di revoca bensì di anticipata risoluzione del contratto, avendo la stazione appaltante contestato nella fattispecie un inadempimento da parte dell'aggiudicataria nell'esecuzione in via d'urgenza delle prestazioni dedotte in contratto ed il venir meno di un requisito in un momento successivo alla aggiudicazione definitiva ed alla consegna dei lavori (cfr. Cass., Sez. Un., 4 luglio 2017, n. 16418), per poi disporre l'escussione della cauzione definitiva prestata, senza esercitare, quindi, il potere di autotutela finalizzato a rivedere la scelta del contraente a conclusione della fase ad evidenza pubblica.

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