Il grado di completezza delle informazioni pubblicate ex art. 29 c.c.p. ai fini della decorrenza del termine ex art. 120, comma 2 bis, c.p.a.

Francesca Cernuto
27 Febbraio 2018

L'interlocuzione svoltasi tra l'operatore economico e la stazione appaltante in ordine all'effettivo possesso dei requisiti di partecipazione entra a far parte, a tutti gli effetti, dell'apparato motivazionale del provvedimento di ammissione e deve essere quindi resa conoscibile agli altri concorrenti, al fine di ritenere assolto l'obbligo di pubblicazione ex art. 29 D.Lgs. 50/2016 con conseguente decorso del termine decadenziale proprio del rito super accelerato ex art. 120, comma 2 bis, c.p.a.

Il caso. Una società impugna l'aggiudicazione disposta in favore di un operatore economico, per motivi afferenti l'ammissione di quest'ultimo, privo della certificazione europea ISO 9001:2008 richiesta dalla lex specialis quale requisito di partecipazione. Segnatamente, la ricorrente deduce che l'aggiudicataria fosse priva della certificazione sin dall'originaria partecipazione alla gara e non fosse stata in grado di sopperire alle proprie carenze neppure con la documentazione prodotta nel subrocedimento di soccorso istruttorio, attivato in suo favore da parte della stazione appaltante. L'Amministrazione resistente oltre a contestare nel merito la fondatezza del ricorso eccepisce, in via preliminare, la tardività del ricorso proposto per decorso del termine breve decadenziale di cui all'art. 120, comma 2 bis, c.p.a. decorrente dal momento della pubblicazione del provvedimento di ammissione sul profilo della committente.

La ricostruzione della normativa e la sequenza procedimentale della gara oggetto di giudizio. Nell'esaminare l'eccezione di tardività del ricorso, il TAR Lazio ricostruisce il quadro normativo di riferimento, ponendo particolare attenzione al disposto dell'art. 29 D.Lgs. n. 50 del 2016 che impone alla stazione appaltante la pubblicazione dei provvedimenti di ammissione ed esclusione dei concorrenti. All'assolvimento di tale obbligo di pubblicità si ricollega il decorso del termine di 30 giorni per l'impugnazione dell'ammissione, trascorso il quale non possono più essere utilmente articolate censure avverso il possesso dei requisiti di partecipazione, di capacità tecnico professionale ed economico finanziaria dei concorrenti alle gare.

Nel valutare il grado di completezza della pubblicazione ex art. 29 D.Lgs. n. 50 del 2016, occorre verificare, ad avviso del Collegio, la sequenza procedimentale che ha connotato la verifica dei requisiti di partecipazione in capo alla controinteressata.

Nel caso in esame, il TAR Lazio rileva un profondo divario tra la sequenza procedimentale della verifica dei requisiti posta in essere nei confronti dell'aggiudicataria e il contenuto della comunicazione pubblicato sul profilo della committente, da cui si pretende decorra il termine per l'impugnazione. Il provvedimento di ammissione si limita a dare atto dell'avvenuta ammissione dei concorrenti senza fare alcun cenno alle due sedute riservate nelle quali l'Amministrazione ha avviato e condotto una vera e propria l'interlocuzione con l'operatore economico, volta a consentirgli di fornire i chiarimenti necessari e di produrre ulteriore documentazione, benché tale subprocedimento entri a far parte dell'apparato motivazionale sotteso all'ammissione stessa.

Sul contenuto del provvedimento di ammissione. Dall'esame della sequenza procedimentale, il TAR Lazio rileva l'assoluta insufficienza di una comunicazione che si limiti a dare atto della partecipazione di “due operatori economici e della loro ammissione in gara”, la quale non assolve l'adeguato grado informativo presupposto al decorso del termine di cui all'art. 120, comma 2 bis, c.p.a.

In linea generale, il Collegio afferma che l'Amministrazione non sia tenuta a particolari oneri motivazionali del provvedimento di ammissione, soprattutto quando questo abbia esito positivo per i concorrenti. Ciononostante, allorché l'ammissione sia il frutto di un vero e proprio subprocedimento di verifica dei requisiti in capo all'operatore economico, la stazione appaltante non può non darne atto dovendosi ritenere altrimenti non assolti gli obblighi di pubblicità dell'art. 29 D.Lgs. n. 50 del 2016 da cui può farsi discendere il termine breve ex art. 120, comma 2 bis, c.p.a..

Applicando tale principio al caso in esame, l'Amministrazione avrebbe dovuto provvedere alla pubblicazione dei verbali delle sedute riservate recanti la genesi e lo sviluppo dell'interlocuzione intercorsa con l'operatore economico, all'esito della quale si è addivenuti all'ammissione del concorrente. Non avendo provveduto in tal senso, l'obbligo di pubblicità non è stato assolto e l'eccezione di tardività deve essere respinta, potendosi far decorrere il termine solo dall'effettiva conoscenza delle motivazioni sottese al provvedimento di ammissione, avvenuta in sede di successivo accesso agli atti.

In conclusione: L'interlocuzione svoltasi tra l'operatore economico e la stazione appaltante circa l'effettivo possesso dei requisiti di partecipazione entra a far parte, a tutti gli effetti, dell'apparato motivazionale del provvedimento di ammissione, che deve essere oggetto di integrale pubblicazione da parte dell'Amministrazione ai sensi dell'art. 29 D.Lgs. n. 50/2016. Ne consegue che solo dalla piena conoscenza di questi di atti può utilmente decorrere il breve termine decadenziale del rito super accelerato ex art 120, comma 2 bis, c.p.a..

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.