La (variabile) decorrenza del termine per impugnare le ammissioni e le esclusioni dalla gara
12 Marzo 2018
Il caso. Il TAR è chiamato a valutare la tempestività dei motivi di ricorso rientranti nell'ambito di applicazione del rito “superaccelerato”, di cui all'art. 120, co. 2-bis, c.p.a..
La soluzione. Il TAR Veneto ha riaffermato il principio secondo cui il termine per impugnare le ammissioni e le esclusioni dalla gara decorre dalla seduta pubblica, in cui siano presenti i rappresentanti delle imprese concorrenti (così già la sentenza del TAR Veneto, Sez. I, 17 maggio 2017, n. 492, confermata da Cons. St., Sez. VI, 13 dicembre 2017, n. 5870). Ad ogni modo, il TAR ha dichiarato tempestivi i due motivi di ricorso volti a censurare la mancanza di requisiti riconducibili all'art. 120, co. 2-bis, c.p.a., a fronte di presunte carenze emerse non già in fase di ammissione delle offerte, durante la quale non si erano riscontrate irregolarità e/o omissioni documentali, ma solo al momento della comprova, in sede di verifica successiva all'aggiudicazione, delle dichiarazioni rese. Al momento delle ammissioni, infatti, sia la p.A. sia la ricorrente non avevano la possibilità di valutare la veridicità di quanto dichiarato dalle concorrenti, dal momento che, in tale fase, si poteva solo accertare la presenza e la regolarità dei documenti. Ne deriva, dunque, che il termine per la proposizione dei due motivi non può decorrere dalle date delle sedute pubbliche della Commissione giudicatrice, con la conseguenza che, in assenza della prova rigorosa della tardività di tali motivi, questi ultimi devono essere considerati tempestivi. |