La nuova legge della Regione Sardegna in materia di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture

Marco Calaresu
06 Aprile 2018

Il 13 aprile entrerà in vigore in Sardegna la legge regionale 13 marzo 2018, n. 8 recante nuove norme in materia di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture.

Il Consiglio Regionale della Sardegna nella seduta del 7 marzo ha approvato le nuove norme in materia di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture. Il testo della legge, 7 marzo 2018, n. 8, è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Sardegna (BURAS), parte I e II, n. 14 del 15 marzo. Le disposizioni ivi contenute entreranno in vigore, ai sensi dell'art. 55 della medesima legge, il 13 aprile, vale a dire il trentesimo giorno decorrente dalla predetta data, del 13 marzo, di pubblicazione sul BURAS. La legge è stata adottata ai sensi dell'art. 2, comma 3, del d.lgs. n. 50 del 2016 e s.m.i., che nel disciplinare le competenze legislative regionali, attribuisce alle Regioni a Statuto Speciale il potere di adeguare la propria legislazione secondo le disposizioni contenute negli statuti e nelle relative norme di attuazione. La legge interviene, quindi, nelle sole materie lasciate alla competenza esclusiva (o concorrente) della Regione Sardegna, individuate, nella pronuncia della Corte Costituzionale 3 dicembre 2008, n. 411, dalle seguenti materie: i) programmazione; ii) organizzazione amministrativa; iii) funzioni e compiti del responsabile del procedimento; iv) commissioni giudicatrici; v) progettazione. Come indicato nella relazione di accompagnamento al disegno di legge, le principali novità sono rappresentate:

  1. dalla centralità della fase programmatoria nel ciclo dell'appalto;
  2. la razionalizzazione e qualificazione della committenza, attraverso l'istituzione di un sistema unitario e integrato di Centrale Regionale di Committenza della Regione Sardegna;
  3. la promozione dell'esercizio associato delle funzioni da parte degli enti locali, con il riconoscimento di premialità agli stessi, in sede di assegnazione dei finanziamenti regionali;
  4. il riconoscimento di premialità al sistema delle professioni e delle micro e PMI;
  5. il riordino delle funzioni e delle competenze dell'organo consultivo regionale in materia di opere pubbliche, l'Unità Tecnica Regionale per i lavori pubblici, attraverso l'istituzione di due distinte sezioni;
  6. la trasparenza dell'organizzazione, nonché qualificazione e sostenibilità ambientale nei contratti pubblici. In tale contesto si segnalano tra i principali interventi: i) la regolamentazione delle funzioni e compiti dell'Osservatorio regionale dei contratti pubblici; ii) l'incentivazione delle micro imprese e delle imprese virtuose che operano nel settore dei lavori pubblici; iii) l'introduzione del Piano d'Azione per gli Acquisti Verdi; iv) le competenze delle commissioni giudicatrici; v) l'introduzione del Codice regionale di buone pratiche rivolto a facilitare l'accesso delle micro e PMI agli appalti pubblici.

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