È ancora sussistente il dovere dell’ANAC di iscrivere nel casellario informatico le notizie utili

Nicola Posteraro
27 Aprile 2018

Anche dopo l'abrogazione dell'art. 8, comma 2, lett. dd, del d.P.R. n. 207/2010, l'iscrizione nel casellario informatico delle notizie utili è un'attività che l'Anac continua a dover svolgere, in quanto funzionale al compito assegnatole di supportare – anche attraverso la facilitazione dello scambio di informazioni - le Stazioni Appaltanti; l'annotazione, tuttavia, presuppone, in applicazione dei canoni di proporzionalità e ragionevolezza dell'azione amministrativa, che i fatti oggetto di annotazione siano correttamente riportati e che gli stessi non siano manifestamente inconferenti rispetto alle finalità di tenuta del Casellario.

Il caso. Con ricorso al TAR, una società chiedeva che fosse dichiarata nulla -ovvero fosse annullata- l'annotazione nel Casellario informatico delle imprese, disposta dalla Autorità Nazionale Anticorruzione, su comunicazione della Guardia di Finanza – Nucleo Speciale Anticorruzione, avente ad oggetto il contenuto di un'ordinanza adottata da un G.I.P. del Tribunale penale e riguardante l'applicazione della misura interdittiva di divieto temporaneo di esercitare imprese e uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese, per gli esercenti attività imprenditoriali, e del divieto di esercitare attività professionali per due mesi nei confronti di taluni soggetti.

La ricorrente contestava, tra le altre cose e in via preliminare, l'iscrizione sotto il profilo della nullità per difetto assoluto di attribuzione

Parte ricorrente affermava che l'assenza nella norma primaria di un espresso riconoscimento del potere di disporre a carico delle imprese le iscrizioni delle mere “notizie utili”, non riguardanti le ipotesi di esclusioni dalle procedure di affidamento ex art. 80 d.lgs. n. n. 50/2016, e la contestuale abrogazione della disciplina regolamentare che, nella vigenza del d.lgs. n. 163/2006, consentiva tali iscrizioni, aveva determinato il venir meno del potere dell'Anac di inserirle nel Casellario informatico.

La decisione del TAR. Il Collegio disattende la censura, di carattere preliminare, con la quale la ricorrente deduce la nullità dell'atto impugnato, in ragione dell'asserita carenza di potere di Anac ad iscrivere le notizi utili nel Casellario informatico, a seguito dell'abrogazione dell'art. 8, comma 2, lett. dd, del D.P.R. n. 207/2010, operata dall'art. 217 del d.lgs. n. 50/2016.

La tesi della ricorrente non è condivisibile, in quanto dalla lettura complessiva delle norme del d.lgs. n. 50/2016 si evince la chiara volontà del legislatore di realizzare un sistema di controlli e vigilanza sulle procedure di affidamento fondato anche sull'utilizzo di plurime basi dati (quali la banca data nazionale dei contratti pubblici, l'Osservatorio e il Casellario informatico), per la cui alimentazione non può prescindersi dalla pubblicazione delle notizie utili.

Il TAR afferma che deve, quindi, ritenersi che anche dopo l'abrogazione dell'art. 8, comma 2, lett. dd, del D.P.R. n. 207/2010 l'iscrizione nel casellario informatico delle notizie utili sia un'attività che l'Anac continua a dover svolgere, in quanto funzionale al compito assegnatole di supportare – anche attraverso la facilitazione dello scambio di informazioni - le stazioni appaltanti (cfr. l'art. 213, comma 2, del d.lgs. n. 50/2016).

I fatti oggetto dell'annotazione devono essere utili. Il Collegio ricorda che l'iscrizione nel casellario delle imprese delle informazioni ricevute, svolgendo una funzione di “pubblicità-notizia”, costituisce per l'Autorità un atto dovuto e che l'annotazione, tuttavia, presuppone, in applicazione dei canoni di proporzionalità e ragionevolezza dell'azione amministrativa, che i fatti oggetto di annotazione siano correttamente riportati e che gli stessi non siano manifestamente inconferenti rispetto alle finalità di tenuta del Casellario.

Il TAR giudica quindi inutile l'iscrizione disposta a carico di una società qualora, come nel caso di specie, essa riguardi l'applicazione di una misura cautelare interdittiva a) i cui effetti siano già scaduti al momento dell'inserimento nel Casellario; b) disposta dal GIP del Tribunale penale a carico di un soggetto che in precedenza aveva rivestito la carica di amministratore della società e che, ora, è ormai estraneo alla compagine sociale della società concorrente.

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