La Corte Costituzionale sulle modifiche (del 2014) sul soccorso istruttorio e sull'inapplicabilità dell’istituto in caso di dichiarazioni mendaci

Redazione Scientifica
04 Maggio 2018

Anche nella sua "versione ampliata" nel 2014, il soccorso istruttorio non “copre” l'ipotesi della dichiarazione mendace, idonea a fuorviare la stazione appaltante nell'individuazione e nella valutazione dei requisiti di ammissione. In una simile evenienza, rimane applicabile la generale previsione dell'art. 75 del d.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, recante il «Testo unico delle...
Anche nella sua "versione ampliata" nel 2014, il soccorso istruttorio non “copre” l'ipotesi della dichiarazione mendace, idonea a fuorviare la stazione appaltante nell'individuazione e nella valutazione dei requisiti di ammissione. In una simile evenienza, rimane applicabile la generale previsione dell'art. 75 del d.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, recante il «Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa (Testo A)», a mente della quale la falsità della dichiarazione sostitutiva (forma nella quale deve essere attestato il possesso dei requisiti soggettivi di partecipazione alle gare) determina la decadenza «dai benefici eventualmente conseguenti al provvedimento emanato sulla base della dichiarazione» stessa: nella specie, quello di aggiudicazione (Consiglio di Stato, sezione terza, sentenza 10 agosto 2016, n. 3581; sezione quinta, sentenza 19 maggio 2016, n. 2106; sezione quarta, sentenza 11 aprile 2016, n. 1412); Tale principio è stato ripetutamente affermato dalla giurisprudenza amministrativa con riferimento alle dichiarazioni relative ai precedenti penali che non menzionino talune delle condanne riportate, in quanto implicanti l'infedele attestazione dell'inesistenza delle condanne stesse, impedendo così alla stazione appaltante di valutare il loro carattere ostativo alla partecipazione alla gara da parte del concorrente La Corte Costituzionale ha dichiarato manifestamente inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 17, comma 2, della legge della Provincia autonoma di Trento 23 ottobre 2014, n. 9 (Riordino dell'attività statistica e disciplina del sistema statistico provinciale. Modificazioni della legge provinciale n. 13 del 2009, in materia di promozione di prodotti agricoli a basso impatto ambientale, e della legge provinciale sui lavori pubblici 1993), sollevate, in riferimento all'art. 8, primo comma, numeri 1) e 17), del d.P.R. 31 agosto 1972, n. 670 (Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige) e all'art. 117, secondo comma, lettera e), della Costituzione, dal Tribunale regionale di giustizia amministrativa di Trento con l'ordinanza indicata in epigrafe.

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