Obbligo del rispetto della procedura trifasica ai fini della verifica della congruità dell’offerta

Angelica Cardi
31 Maggio 2018

La stazione appaltante deve necessariamente seguire la procedura trifasica di verifica della congruità dell'offerta delineata dall'art. 88 del codice degli appalti del 2006, a garanzia della integrità del contraddittorio con l'offerente ovvero al fine di porlo in condizione di giustificare in modo adeguato l'offerta presentata. Allo stesso modo, la stazione appaltante non può supplire al mancato espletamento di alcune fasi del procedimento estendendo l'ampiezza di una di esse.

Il caso. Il TAR si è pronunciato con la sentenza in esame sul ricorso proposto da una società avverso la propria esclusione dalla gara indetta dalla stazione appaltante per l'affidamento del servizio di pellicolatura, verniciatura e piccola manutenzione di rotabili ferroviari lamentando, in particolare, la valutazione positiva del giudizio di congruità dell'offerta della controinteressata e, conseguentemente, l'aggiudicazione alla stessa del servizio.

La questione. Occorre premettere che la gara oggetto della pronuncia in esame ricadeva sotto la disciplina del d.lgs. n. 163 del 2006. Il Collegio si è pronunciato sulla legittimità o meno dell'esclusione dalla gara della ricorrente pur in assenza della richiesta da parte della stazione appaltante di chiarimenti sulle giustificazioni dalla stessa prodotte prima della sua esclusione.

La soluzione. Sul punto il Collegio ha ravvisato una violazione del principio del contraddittorio. Più in particolare, l'art. 88 del d.lgs. n. 163 del 2006 prevedeva che la stazione appaltante prima di procedere all'esclusione della società concorrente per incongruità dell'offerta avrebbe dovuto effettuare un subprocedimento di verifica, ovvero chiedere alla ricorrente di presentare entro 15 giorni delle giustificazioni; ove non le avesse ritenute sufficienti, avrebbe dovuto chiedere le precisazioni necessarie da rendere in un termine non inferiore a 5 giorni e infine se non avesse ritenuto sufficienti nemmeno le precisazioni fornite avrebbe dovuto convocare l'offerente con un anticipo di almeno 3 giorni prima di procedere all'esclusione.

Al riguardo, la sentenza in esame conferma il consolidato orientamento giurisprudenziale che suddivide la verifica dell'anomalia delle offerte nelle seguenti fasi: la determinazione della cd. Soglia di anomalia; l'esame delle giustificazioni già presentate dagli offerenti in sede di offerta; la fase del contraddittorio scritto che prende l'avvio con la richiesta di ulteriori giustificazioni per iscritto all'offerente; l'eventuale richiesta di ulteriori chiarimenti scritti all'offerente; e infine, la fase del contraddittorio orale che si svolge previa convocazione dell'offerente e nel corso della quale la stazione appaltante lo invita a comunicare ogni elemento utile.

La ratio sottesa alla complessità del procedimento di verifica dell'anomalia dell'offerta è rappresentata, riferisce il Collegio, dalla necessità di accrescere il tasso garantistico della procedura attraverso l'attuazione di un pieno contraddittorio tra le parti.

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