È illegittima la preclusione alla dimostrazione dei requisiti di capacità tecnica mediante avvalimento

Il TAR Lazio ha affermato che laddove il bando precluda al concorrente la possibilità di far ricorso all'istituto dell'avvalimento, per la dimostrazione del possesso dei requisiti di capacità tecnica, la relativa clausola deve considerarsi illegittima, in quanto violativa dell'art. 89 D.lgs. n. 50 del 2016 e dell'art. 63 dir. 2014/24/UE.

L'istituto dell'avvalimento è infatti previsto e disciplinato dall'art. 89 D.lgs. n. 50 del 2016 a norma del quale «L'operatore economico, singolo o in raggruppamento di cui all'articolo 45, per un determinato appalto, può soddisfare la richiesta relativa al possesso dei requisiti di carattere economico, finanziario, tecnico e professionale di cui all'articolo 83, comma 1, lettere b) e c), necessari per partecipare ad una procedura di gara, e, in ogni caso, con esclusione dei requisiti di cui all'articolo 80, avvalendosi delle capacità di altri soggetti, anche partecipanti al raggruppamento, a prescindere dalla natura giuridica dei suoi legami con questi ultimi».

Per pacifica giurisprudenza, l'istituto dell'avvalimento – sottolinea la Sezione – ha un ambito di applicazione molto vasto e può riguardare sia i requisiti di capacità economico-finanziaria (avvalimento di garanzia) sia i requisiti relativi alle capacità tecniche e professionali (avvalimento operativo). Dunque, il ricorso all'avvalimento è considerato ammissibile anche per requisiti di natura immateriale, con l'unico limite che esso non si traduca in un'operazione meramente cartolare. Ritiene conseguentemente il Collegio che debba considerarsi illegittima, per violazione dell'art. 89 D.lgs. n. 50 del 2016, la prescrizione del disciplinare di gara, nella parte in cui preclude agli operatori economici il ricorso all'istituto dell'avvalimento per dimostrare il possesso dei requisiti di capacità tecnica.