Natura e limiti della verifica della congruità dell’offerta effettuata dal seggio di gara

Francesco Renda
05 Luglio 2018

La verifica effettuata dal seggio di gara ai sensi dell'art. 97 d. lgs. 50/2016 è di natura tecnico – economica ed è diretta ad accertare la sostenibilità del prezzo proposto dal concorrente, principalmente in rapporto ai costi aziendali (con inclusione dei costi del fattore lavoro). In tale prospettiva, il seggio di gara non può spingersi a sindacare le scelte di merito compiute dall'impresa sul piano dell'organizzazione aziendale e del lavoro, arrivando a riqualificare giuridicamente la tipologia del rapporto di lavoro instaurato.

Il caso. La controversia trae origine da una procedura aperta indetta dalla RAI – Radiotelevisione Italiana S.p.a. per l'affidamento del servizio di rilevazione dei contenuti dei programmi televisivi trasmessi su canali Rai ed altre emittenti nazionali, da aggiudicarsi con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa sulla base del miglior rapporto qualità-prezzo.

Parte ricorrente impugnava l'aggiudicazione definitiva disposta in favore di altro operatore economico, lamentando (tra gli altri) che la ditta aggiudicataria, in esito al procedimento di verifica dell'anomalia dell'offerta previsto dall'art. 97 d. lgs. 50 del 2016, avrebbe dovuto essere esclusa in ragione dell'incongruità dei costi del lavoro individuati.

Nello specifico, tali costi sarebbe risultati non corrispondenti alla reale natura del rapporto di lavoro in atto che la ricorrente asseriva dover essere ricondotta nella tipologia del lavoro subordinato in luogo della (meno onerosa) tipologia di lavoro autonomo.

La possibilità per le Cooperative di Lavoratori di instaurare rapporti di lavoro autonomo con i propri soci. Il Tar dà preliminarmente atto che è la legge (art. 3, comma 3 e art. 6 della Legge n. 142/2001) a consentire alle Cooperative di lavoratori di instaurare rapporti di tipo autonomo/professionale con i soci lavoratori che si collegano in maniera inscindibile con il rapporto associativo secondo lo schema generale del collegamento negoziale.

E sempre il Giudice Amministrativo precisa poi che non costituiscono in ogni caso indicatori di subordinazione nell'espletamento del servizio l'indicazione del calendario dei turni di lavoro, le specifiche direttive impartite ai lavoratori, il sistema dei controlli sul lavoro svolto, l'utilizzo di strumenti di proprietà dell'appaltatore e l'attività di formazione del personale.

La natura della verifica di cui all'art. 97 d. lgs. 50/2016. Il Giudicante precisa poi che il tipo di controllo demandato al seggio di gara in sede di verifica della congruità dell'offerta non può comunque spingersi fino al punto di potere/dovere riqualificare il rapporto giuslavoristico e di applicare un regime giuridico alle prestazioni dei lavoratori impiegati diverso rispetto a quello derivante dalle scelte aziendali di inquadramento del personale effettuato dalla ditta.

La verifica ex art. 97 d. lgs. 50/2016 – conclude il Tar Lazio – è di tipo tecnico-economico, in quanto diretta ad accertare la sostenibilità del prezzo proposto, principalmente in rapporto ai costi aziendali.

Non è quindi compito della Commissione, una volta ritenute congrue le spiegazioni sui prezzi e/o sui costi proposti nelle offerte (ad un primo esame apparse anormalmente basse alla luce di uno dei criteri di cui al comma 2 dell'art. 97 d. lgs. 50/2016), quello di spingersi a sindacare le scelte di merito compiute dall'impresa sull'organizzazione aziendale e del lavoro; un sindacato di tal fatta risulterebbe infatti sovrapponibile a quello riservato al Giudice del Lavoro.

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