Trasferimento d'azienda e mantenimento dei diritti dei lavoratori

Sabrina Apa
30 Luglio 2018

Secondo il costante indirizzo della Corte di cassazione l'art. 2112 c.c. trova applicazione in tutte le ipotesi in cui si realizzi una vicenda traslativa fra cedente e cessionario che abbia ad oggetto un compendio di beni caratterizzati dalla funzione unitaria e strumentale all'esercizio di una data attività d'impresa...

Secondo il costante indirizzo della Corte di cassazione l'art. 2112 c.c. trova applicazione in tutte le ipotesi in cui si realizzi una vicenda traslativa fra cedente e cessionario che abbia ad oggetto un compendio di beni caratterizzati dalla funzione unitaria e strumentale all'esercizio di una data attività d'impresa, ciò che non sussiste nel caso di esercizio successivo, da parte di due imprese, della medesima attività produttiva, senza alienazione del complesso dei beni.

Infatti, le disposizioni di cui all'art. 2112 c.c. trovano applicazione tutte le volte che, rimanendo immutata l'organizzazione aziendale, vi è soltanto la sostituzione della persona del titolare, indipendentemente dallo strumento tecnico-giuridico, attuativo di tale sostituzione, e quindi anche nel caso di diversità di tale strumento dalla vendita, dall'affitto e dalla cessione in usufrutto dell'azienda, espressamente contemplati nella citata disposizione.

Sicché, è da ritenersi irrilevante la forma tecnico-giuridica adottata dalle parti, essendo sufficiente, ai fini dell'integrazione delle condizioni per l'operatività della tutela del lavoratore, il subentro nella gestione del complesso dei beni organizzati ai fini dell'esercizio dell'impresa, ossia la continuità nell'esercizio dell'attività imprenditoriale, restando immutati il complesso di beni organizzati dell'impresa e l'oggetto di quest'ultima.

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