L'applicazione del principio della separazione tra offerta tecnica e offerta economica va effettuata in concreto e non in astratto

12 Dicembre 2018

Il divieto di commistione tra offerta tecnica e offerta economica non è violato in caso di indicazioni di natura economica, incluse nell'offerta tecnica, che non consentono la ricostruzione del prezzo offerto. Tale divieto, infatti, non va inteso in senso assoluto, ben potendo nell'offerta tecnica essere inclusi singoli elementi economici che siano resi necessari dagli elementi qualitativi da fornire, purché si tratti di elementi che non fanno parte dell'offerta economica.

Il caso. Un'impresa, esclusa da una gara per aver inserito l'offerta economica nella busta contenente l'offerta tecnica, ha proposto ricorso deducendo di essersi attenuta a quanto disposto dal disciplinare di gara, che prevedeva l'inserimento nella busta relativa all'offerta tecnica di “n.2 (due) copie dell'Offerta economica” ma “senza l'indicazione dei prezzi, riportanti su ogni pagina l'indicazione copia offerta senza prezzi”.

La soluzione del T.A.R. Calabria. Il Collegio, respingendo il ricorso proposto, ha ritenuto legittima l'esclusione in quanto l'inserimento, da parte della ricorrente, nella busta contenente l'offerta tecnica, dell'offerta economica con indicazione dei relativi prezzi, ha violato il divieto di commistione tra offerta tecnica ed economica.

A tal riguardo, il TAR richiama il consolidato orientamento giurisprudenziale, secondo cui il principio della separazione tra offerta tecnica e offerta economica non è violato in caso di indicazioni di natura economica, incluse nell'offerta tecnica che non consentono la ricostruzione del prezzo offerto. Il divieto di commistione tra offerta tecnica e offerta economica, infatti, non va inteso in senso assoluto, ben potendo nell'offerta tecnica essere inclusi singoli elementi economici che siano resi necessari dagli elementi qualitativi da fornire, purché si tratti di elementi economici che non fanno parte dell'offerta economica, quali i prezzi a base di gara, i prezzi di listini ufficiali, i costi o prezzi di mercato, ovvero di elementi isolati e del tutto marginali dell'offerta economica che non consentano in alcun modo di ricostruire la complessiva offerta economica, o che ancora consistano nell'assunzione di costi di prestazioni diverse da quelle apprezzate nell'offerta economica, anche se comunque da rendere a terzi in base al capitolato e remunerate dalla stazione appaltante (Consiglio di Stato, Sez. V, 24 settembre 2018, n. 5499).

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