Risoluzione di discordanze tra i valori intermedi dell’offerta economica e principio di immodificabilità dell’offerta.

25 Gennaio 2019

La lex specialis di gara che consente alla concorrente di riparametrare, dopo l'aggiudicazione definitiva e prima della stipulazione del contratto, ove si riscontrino errori di calcolo, i prezzi parziali offerti, mantenendo fermi il prezzo finale e il ribasso percentuale indicati in offerta, anziché ricalcolare conseguentemente il prezzo finale ed il ribasso percentuale, non viola il principio di immodificabilità dell'offerta.

Il caso. Nel caso in esame la società concessionaria di alcune tratte autostradali in Italia bandiva una gara, da aggiudicarsi con procedura aperta e secondo il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, per l'affidamento di un appalto avente ad oggetto la realizzazione di alcuni lavori di riqualificazione. Dopo la graduatoria finale, la stazione appaltante, avendo rilevato che erano presenti alcuni errori di calcolo nell'offerta economica presentata dalla prima classificata, invitava l'aggiudicataria provvisoria a correggerli. Poiché veniva comunque disposta l'aggiudicazione definitiva in suo favore, la concorrente seconda in graduatoria impugnava dinanzi al TAR il provvedimento di aggiudicazione, lamentando, tra gli altri motivi di ricorso, la violazione del principio di immodificabilità dell'offerta.

La soluzione del TAR. La seconda sezione del TAR Piemonte afferma che ben poteva la stazione appaltante consentire ai concorrenti di riparametrare, in presenza errori di calcolo nelle offerte economiche, tutti i prezzi parziali offerti, mantenendo fermi il prezzo finale ed il ribasso percentuale indicati in offerta, anziché, come invece asseriva la ricorrente, ricalcolare il nuovo prezzo finale e rideterminare conseguentemente il ribasso percentuale. Ciò in virtù di una espressa previsione del disciplinare di gara che prevedeva che: “la stazione appaltante, dopo l'aggiudicazione definitiva e prima della stipulazione del contratto, procede alla verifica dei conteggi della ‘lista delle categorie di lavorazione e forniture previste per l'esecuzione dei lavori' tenendo per validi ed immutabili le quantità ed i prezzi unitari offerti, espressi in lettere, correggendo, ove si riscontrino errori di calcolo, i prodotti e/o la somma; in caso di discordanza tra il prezzo complessivo risultante da tale verifica e quello dipendente dal ribasso percentuale offerto, tutti i prezzi unitari sono corretti in modo costante in base alla percentuale di discordanza.” In questo modo secondo il giudice amministrativo “la stazione appaltante non ha fatto che applicare doverosamente, e correttamente, la previsione della lex specialis di gara” e la censura del ricorrente sulle modalità di revisione delle somme risulta infondata.

Tale decisione della stazione appaltante non viola il principio di immodificabilità dell'offerta in quanto, come si legge nella sentenza, “sia il prezzo finale sia il ribasso percentuale offerti dalla concorrente e cioè gli elementi essenziali e identificativi dell'offerta, sono rimasti immutati, in conformità alle previsioni della legge di gara,” dato che sono stati corretti solamente i valori intermedi.

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