L’errore nella valutazione delle offerte tecniche comporta la riedizione dell’intera procedura di gara

Il caso. La sentenza in esame muove dal ricorso proposto da un concorrente, secondo classificato, avverso l'esito della procedura di gara per l'affidamento di servizi tramite il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, il quale lamentava l'illegittimità dei provvedimenti impugnati (i.e. aggiudicazione e verbali di gara) per aver la Commissione attribuito i punteggi relativi alle offerte tecniche secondo un metodo ((quello del confronto a coppie secondo quanto previsto dalle linee guida A.N.A.C. n. 2 – delibera n. 1005 del 21 settembre 2016)) diverso da quello previsto dalla lex specialis (secondo cui la Commissione giudicatrice avrebbe dovuto attribuire il punteggio tecnico mediante “la media dei coefficienti espressi discrezionalmente dai singoli commissari”).

La soluzione giuridica. Il Collegio, nel decidere il ricorso, ha anzitutto accertato la fondatezza in fatto della doglianza della ricorrente, giacché la Commissione aveva effettivamente utilizzato un metodo diverso da quello indicato nel disciplinare di gara.

Appurata quindi l'illegittimità della procedura di valutazione, il TAR ha precisato che l'avvenuta apertura delle offerte economiche osta ad una rivalutazione delle sole offerte tecniche, giacché in tal modo si determinerebbe una lesione del principio della segretezza dell'offerta economica e, a fortiori, della garanzia di imparzialità dell'organo valutativo e della par condicio tra i concorrenti.

Pertanto, richiamando la costante interpretazione giurisprudenziale sul punto maturata in seno al Consiglio di Stato, ha stabilito la riedizione dell'intera procedura di gara, fatti salvi la lex specialis e gli atti propedeutici non impugnati.