Illegittimo l’affidamento di un contratto sotto soglia in caso di violazione ingiustificata del principio di rotazione

18 Marzo 2019

E illegittima la procedura per l'affidamento di un contratto sotto soglia in caso di violazione (non giustificata negli atti di gara) del principio di rotazione, che mira a evitare la creazione di posizioni di rendita anticoncorrenziali e a consentire, di contro, l'apertura del mercato agli operatori più ampia possibile.

Il caso. La ricorrente ha contestato gli esiti della procedura ex art. 36, co. 2, lett. a), d.lgs. n. 50 del 2016 per l'affidamento, secondo il criterio del minor prezzo, di un contratto sotto soglia relativo al servizio di sorveglianza sanitaria e attività del medico competente, sostenendo che, in applicazione del principio di rotazione, la società controinteressata, in quanto gestore uscente, non avrebbe dovuto essere invitata.

La soluzione. Il TAR ha dichiarato il ricorso “manifestamente fondato”, perché, da un lato, nei contratti sotto soglia, il principio di rotazione è funzionale a evitare la creazione di posizioni di rendita anticoncorrenziali ea consentire, di contro, l'apertura del mercato agli operatori più ampia possibile; dall'altro lato, la stazione appaltante non ha manifestato negli atti di gara le ragioni della deroga al principio.

Al contempo, è irrilevante il fatto che la ricorrente non avrebbe potuto partecipare alla gara, perché già invitata a quella che aveva assegnato il precedente contratto, “considerato, infatti, che oggetto del presente giudizio è la legittimità della ammissione alla gara della controinteressata e non anche della ricorrente, e che l'accoglimento del ricorso determinerebbe l'annullamento della aggiudicazione a favore della prima classificata e non il travolgimento dell'intera gara”.

Secondo il TAR, inoltre, non rileva la circostanza che alla procedura “sono stati inviati oltre mille operatori economici, con la conseguenza che, in realtà, si tratterebbe di una procedura aperta; considerato, infatti, che – secondo quanto emerge documentalmente – gli operatori economici invitati in larga appartengono a settori merceologici non compatibili e risultano non idonei a rendere la prestazione oggetto dell'appalto (tra cui, esemplificativamente, architetti e ingegneri, carrozzerie e autofficine, geometri e studi tecnici, imprese di catering e fiorerie), tanto è varo che a presentare offerta sono stati solamente quattro concorrenti“.

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