Codice Civile art. 1252 - Compensazione volontaria.Compensazione volontaria. [I]. Per volontà delle parti può aver luogo compensazione anche se non ricorrono le condizioni previste dagli articoli precedenti. [II]. Le parti possono anche stabilire preventivamente le condizioni di tale compensazione. InquadramentoLa compensazione volontaria di crediti già coesistenti, ossia successiva, non è rivolta a permettere l'operatività della compensazione legale in assenza delle relative condizioni sicché, qualora sia concordata tra le parti la compensazione, l'integrazione delle condizioni stabilite produce l'immediato effetto estintivo dal momento dell'accordo e non retroattivamente dal momento della coesistenza dei rapporti, senza che sia necessaria la proposizione dell'eccezione di compensazione. L'estinzione dei reciproci crediti in forza di compensazione volontaria determina una doppia remissione posta in essere dalle parti (Schlesinger, 730). Profili generaliLa compensazione volontaria, ai sensi ed agli effetti di cui all'art. 1252 c.c., si concretizza in un negozio bilaterale diretto ad elidere le reciproche ragioni di credito, previo riconoscimento della loro esistenza (Cass. sez. lav., n. 253/1984, la quale ha precisato che l'eccepibilità di detta compensazione, pertanto, postula la dimostrazione di un incontro della volontà delle parti nel senso indicato). Si tratta di un negozio a forma libera (a differenza della transazione: Cass. III, n. 849/1969). Ad esempio, come recentemente evidenziato in sede di legittimità, un credito contestato in un separato giudizio non è suscettibile di compensazione legale, attesa la sua illiquidità, né di compensazione giudiziale, poiché potrà essere liquidato soltanto in quel giudizio, richiedendosi, invece, per la compensazione volontaria, un patto con cui venga direttamente disposta la compensazione di crediti già esistenti oppure siano fissate le condizioni, derogatorie a quelle di legge (altrimenti si avrebbe compensazione legale o giudiziale), necessarie e sufficienti per il prodursi in futuro dell'effetto compensativo fra le parti (Cass. VI, n. 23716/2013; in senso difforme, nella giurisprudenza più risalente, Cass. III, n. 3551/1969, per la quale la regola secondo cui la compensazione volontaria, al pari di quella legale, estingue, in virtù del principio sancito nel primo comma dell'art. 1242 c.c., gli opposti crediti dal giorno della loro coesistenza, ella natura, di accertamento costitutivo, della pronuncia che la dispone). Casistica La cessione di credito ed il mandato all'incasso, pur potendo essere utilizzati per raggiungere le medesime finalità solutorie o di garanzia, si differenziano sostanzialmente e sono incompatibili, poiché la cessione produce l'immediato trasferimento del credito ad altro soggetto, che diviene titolare della legittimazione esclusiva a pretendere la prestazione del debitore, mentre il mandato «in rem propriam» conferisce al mandatario solo la legittimazione a riscuotere il credito in nome e per conto del mandante, che ne conserva la titolarità esclusiva: la compensazione volontaria pattuita fra le parti in aggiunta al conferimento di un mandato all'incasso di effetti ad una banca non comporta alcuna rinuncia del mandante ai ricavi degli effetti e al loro trasferimento, ma solo la facoltà del mandatario di operare, successivamente all'incasso, la compensazione volontaria tra i crediti riscossi in nome e per conto del mandante e quelli da lui vantati nei suoi confronti, salvo il diritto per i crediti residuali, che restano esclusi non solo dalla compensazione, ma anche da ogni cessione (Cass. I, n. 9030/1995). BibliografiaBarassi, La teoria generale delle obbligazioni, III, Milano 1964; Buccisano, La novazione oggettiva e i contratti estintivi onerosi, Milano 1968; De Lorenzi, voce Compensazione, in Dig. civ., 1988; Favero, voce Confusione, in Enc. dir., Milano 1961; Giacobbe-Guida, Remissione del debito (diritto vigente), in Enc. dir., Milano, 1988; Magazzù, voce Novazione (diritto civile), in Enc. dir., Milano 1978; Ragusa-Maggiore, voce Compensazione (diritto civile), in Enc. dir., Milano, 1961; Rescigno, voce Novazione (diritto civile), in Enc. dir., Milano 1965; Schlesinger, voce Compensazione, in Nss. D. I., Torino, 1959; Tilocca, voce Remissione del debito, in Nss. D. I., Torino, 1968. |