Decreto legislativo - 20/06/2005 - n. 122 art. 3 - Rilascio, contenuto e modalità di escussione della fideiussione 1

Rosaria Giordano

Rilascio, contenuto e modalità di escussione della fideiussione 1

 

1. La fideiussione e' rilasciata da una banca o da un'impresa esercente le assicurazioni; essa deve garantire, nel caso in cui il costruttore incorra in una situazione di crisi di cui al comma 2 o, nel caso di inadempimento all'obbligo assicurativo di cui all'articolo 4, la restituzione delle somme e del valore di ogni altro eventuale corrispettivo effettivamente riscossi e dei relativi interessi legali maturati fino al momento in cui la predetta situazione si e' verificata 2.

2. La situazione di crisi si intende verificata in una delle seguenti date:

a) di trascrizione del pignoramento relativo all'immobile oggetto del contratto;

b) di pubblicazione della sentenza dichiarativa del fallimento o del provvedimento di liquidazione coatta amministrativa;

c) di presentazione della domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo;

d) di pubblicazione della sentenza che dichiara lo stato di insolvenza o, se anteriore, del decreto che dispone la liquidazione coatta amministrativa o l'amministrazione straordinaria.

3. La fideiussione puo' essere escussa:

a) a decorrere dalla data in cui si e' verificata la situazione di crisi di cui al comma 2 a condizione che, per l'ipotesi di cui alla lettera a) del medesimo comma, l'acquirente abbia comunicato al costruttore la propria volonta' di recedere dal contratto e, per le ipotesi di cui alle lettere b), c) e d) del comma 2, il competente organo della procedura concorsuale non abbia comunicato la volonta' di subentrare nel contratto preliminare;

b) a decorrere dalla data dell'attestazione del notaio di non aver ricevuto per la data dell'atto di trasferimento della proprieta' la polizza assicurativa conforme al decreto ministeriale di cui all'articolo 4, quando l'acquirente ha comunicato al costruttore la propria volonta' di recedere dal contratto di cui all'articolo 6 3.

4. La fideiussione deve prevedere la rinuncia al beneficio della preventiva escussione del debitore principale di cui all'articolo 1944, secondo comma, del codice civile e deve essere escutibile, verificatesi le condizioni di cui al comma 3, a richiesta scritta dell'acquirente, corredata da idonea documentazione comprovante l'ammontare delle somme e il valore di ogni altro eventuale corrispettivo che complessivamente il costruttore ha riscosso, da inviarsi al domicilio indicato dal fideiussore a mezzo di lettera raccomandata con avviso di ricevimento.

5. Il mancato pagamento del premio o della commissione non è opponibile all'acquirente.

6. Il fideiussore è tenuto a pagare l'importo dovuto entro il termine di trenta giorni dalla data di ricevimento della richiesta di cui al comma 4. Qualora la restituzione degli importi oggetto di fideiussione non sia eseguita entro il suddetto termine, il fideiussore è tenuto a rimborsare all'acquirente le spese da quest'ultimo effettivamente sostenute e strettamente necessarie per conseguire la detta restituzione, oltre i relativi interessi.

7. L'efficacia della fideiussione cessa nel momento in cui il fideiussore riceve dal costruttore o da un altro dei contraenti copia dell'atto di trasferimento della proprieta' o di altro diritto reale di godimento sull'immobile o dell'atto definitivo di assegnazione il quale contenga la menzione di cui all'articolo 4, comma 1-quater 4.

7-bis. Con decreto del Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottarsi entro novanta giorni dal 1° settembre 2021, e' determinato il modello standard della fideiussione 5.

[1] A norma dell'articolo 389, comma 3, del D.Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14, le disposizioni di cui al presente articolo, si applicano anche nelle more dell'adozione dei decreti di cui agli articoli 3, comma 7-bis, e 4, comma 1-bis, del presente decreto, e il contenuto della fideiussione e della polizza assicurativa e' determinato dalle parti nel rispetto di quanto previsto dalle richiamate disposizioni.

[2] Comma sostituito, a decorrere dal 16 marzo 2019,  dall'articolo 385, comma 1, lettera a), del D.Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14.

[3] Comma sostituito, a decorrere dal 16 marzo 2019,  dall'articolo 385, comma 1, lettera b), del D.Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14.

[4] Comma sostituito, a decorrere dal 16 marzo 2019,  dall'articolo 385, comma 1, lettera c), del D.Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14.

[5] Comma aggiunto, a decorrere dal 16 marzo 2019,  dall'articolo 385, comma 1, lettera d), del D.Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14 e successivamente modificato dall'articolo 12, comma 9-quater, lettera a), del D.L. 31 dicembre 2020, n. 183, convertito con modificazioni dalla Legge 26 febbraio 2021, n. 21.

Inquadramento

Le disposizioni in commento sono di fondamentale importanza nell'ambito delle tutele in favore dell'acquirente approntate dal d.gs. n. 122/2005.

In particolare si prevede che il costruttore abbia l'obbligo di procurare e consegnare al promissario acquirente, a pena di nullità rilevabile solo da quest'ultimo, «prima o all'atto della stipula di un contratto finalizzato al trasferimento non immediato della proprietà o di un altro diritto reale di godimento su un immobile da costruire», una fideiussione a prima richiesta, di importo pari alle somme od al valore di ogni altro corrispettivo che il costruttore ha riscosso o che, secondo i termini e le modalità del contratto, deve ancora riscuotere dall'acquirente prima del trasferimento della proprietà o di altro diritto reale di godimento (in arg., da ultimo, Chiesi, 421 e ss.).

Tale fideiussione può anche essere prestata nelle forme previste dall'art. 1938 c.c. con l'indicazione dell'importo massimo garantito e la sua efficacia cessa alla data dell'effettivo trasferimento della proprietà o dell'altro diritto reale di godimento sull'immobile oggetto del contratto da parte dell'impresa costruttrice o dell'atto definitivo di assegnazione di esso da parte della cooperativa edilizia.

Conseguenza della mancata prestazione della fideiussione è la nullità del contratto che, peraltro, atteggiandosi quale «nullità di protezione», può essere fatta valere soltanto dall'acquirente.

La prestazione ed il contenuto della fideiussione

È previsto che il costruttore deve procurare il rilascio della fideiussione o consegnarla «all'atto della stipula del contratto» ovvero «in un momento precedente» (cfr. Leo, 745 e ss., per la quale la contestualità tra consegna della fideiussione e stipulazione del contratto può costituire, un intralcio alla contrattazione soprattutto in considerazione dei lunghi tempi di rilascio delle fideiussioni).

Invero, poiché la «ratio» della disciplina di cui al d.lgs. n. 122/2005 è quella di tutelare gli acquirenti di immobili da costruire dal rischio che, nel lasso di tempo intercorrente tra la stipula di un contratto preliminare e la stipula del definitivo, una sopravvenuta situazione di crisi del promittente venditore possa impedire l'acquisto della proprietà da parte dell'acquirente e, al contempo, fargli perdere le somme già versate in anticipo, è previsto l'obbligo del costruttore-promittente venditore, che operi in veste imprenditoriale, di consegnare all'acquirente una fideiussione a garanzia di tutte le somme incassate e da incassare sino al trasferimento della proprietà o di altro diritto reale di godimento relativo immobile in corso di edificazione, intendendosi per detti immobili quelli per i quali sia stato richiesto il permesso di costruire e che siano ancora da edificare o la cui costruzione non risulti essere stata ultimata versando in stadio tale da non consentire ancora il rilascio del certificato di agibilità (Trib. La Spezia, n. 477/2016).

La fideiussione può essere rilasciata soltanto da banche ovvero intermediari finanziari iscritti nell'elenco speciale di cui all'art. 107 del d.lgs. n. 385/1993 e ha ad oggetto la restituzione delle somme versate dall'acquirente nell'ipotesi di mancato perfezionamento del contratto per una «situazione di crisi» che abbia investito il costruttore.

È stato precisato, in sede applicativa, che la garanzia fideiussoria accessoria ad un contratto preliminare, rilasciata ai sensi dell'art. 2 d.lgs. n. 122/2005, non può avere una scadenza anteriore al momento dell'effettivo trasferimento della proprietà (o di altro diritto reale) dell'immobile oggetto del preliminare, né anteriore alla data effettiva della stipula del contratto definitivo (cfr. Trib. Firenze, III, 25 novembre 2014, in Arch. locazioni, 2015, n. 5, 545, per la quale non può definirsi conforme alla previsione normativa una garanzia fideiussoria accessoria la cui scadenza venga fatta coincidere con la data, meramente programmata, prevista per la stipula del contratto definitivo).

Conseguenze della mancata prestazione della garanzia

Dalla mancata prestazione della fideiussione deriva la nullità del contratto che, peraltro, atteggiandosi quale «nullità di protezione», può essere fatta valere soltanto dall'acquirente.

In giurisprudenza è stato quindi più volte affermato che è da ritenersi nullo, in virtù del combinato disposto dell'art. 2 d.lg. n. 122/2005 e dell'art. 1418 c.c., il contratto preliminare di vendita di immobile a consegna differita laddove, all'atto della stipula, il costruttore abbia omesso di consegnare all'acquirente una fidejussione a formale garanzia di quanto riscosso prima del trasferimento della proprietà (Trib. Rovigo, 12 gennaio 2011). Trattandosi di nullità di cd. protezione, la stessa può essere fatta valere esclusivamente dal soggetto a tutela del quale è disposto detto obbligo, ossia il promissario acquirente (cfr. Trib. Parma, n. 1116/2017, in Arch. locazioni 2018, 1, 82).

È stato a riguardo precisato che la nullità del contratto preliminare per mancata stipula della fideiussione in favore del promissario acquirente, prescritta ai sensi dell'art. 2 del d.lgs. n. 122/2005, attiene al sinallagma genetico del contratto e non alla sua fase esecutiva, non rilevando dunque il c.d. abuso del diritto che trova il proprio fondamento nel canone generale di buona fede previsto dall'art. 1375 c.c. (Trib. Teramo, n. 1331/2014).

Per altro verso è stato precisato che la nullità del contratto preliminare di compravendita di un immobile da costruire se il costruttore-promittente venditore non presta contestualmente all'acquirente la garanzia fideiussoria al cui rilascio è obbligato ai sensi dell'art. 2 d.lgs. n. 122/2005 è originaria, non sanabile e non convalidabile, a nulla rilevando — quindi — che in un momento successivo alla stipula del preliminare la suddetta garanzia venga poi rilasciata (Trib. La Spezia, n. 477/2016, in Arch. locazioni, 2018, n. 2, 204).

Tuttavia, nella prassi applicativa è stato anche affermato che l'azione di nullità esercitata dagli acquirenti di un'immobile, ex art. 2 d.lgs. 122/2005, è strumentale quando non è sorretta dalla mancata prestazione della fideiussione prevista dalla legge ma solo dal mutamento di volontà in ordine all'acquisto dell'immobile, circostanza che costituisce una finalità diversa da quella che il legislatore ha inteso proteggere che costituisce un abuso della posizione soggettiva espressamente vietato dagli art. 2 Cost. e 1175 c.c. (Trib. MonzaII, 3 settembre 2015).

Modalità di prestazione ed escussione della fideiussione

Le specifiche modalità di prestazione e l'escussione della fideiussione sono regolate dall'art. 3 del decreto, oggetto di recente novellazione normativa, da parte dell'art. 385 del d.lgs. n. 14/2019.

In particolare, si è previsto, al comma 1, che la fideiussione è rilasciata da una banca o da un'impresa esercente le assicurazioni; essa deve garantire, nel caso in cui il costruttore incorra in una situazione di crisi di cui al comma 2 o, nel caso di inadempimento all'obbligo assicurativo di cui all'articolo 4, la restituzione delle somme e del valore di ogni altro eventuale corrispettivo effettivamente riscossi e dei relativi interessi legali maturati fino al momento in cui la predetta situazione si è verificata.

La situazione di crisi che costituisce la primaria condizione affinché l'acquirente possa escutere la fideiussione sussiste in quattro ipotesi ben definite e tali da non lasciare incertezza o da non consentire eccezioni al diritto dell'acquirente di escutere. Tali ipotesi, elencate all'art. 3, secondo comma, sono: a) la trascrizione del pignoramento relativo all'immobile oggetto del contratto; b) la pubblicazione della sentenza dichiarativa del fallimento o del provvedimento di liquidazione coatta amministrativa; c) la presentazione della domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo; d) la pubblicazione della sentenza che dichiara lo stato di insolvenza o, se anteriore, del decreto che dispone la liquidazione coatta amministrativa o l'amministrazione straordinaria. Il legislatore ha posto quale limite al diritto dell'acquirente di escutere la fideiussione, stabilendo che nell'ipotesi di cui alla lettera a) l'acquirente abbia comunicato al costruttore la propria volontà di recedere dal contratto e nelle ipotesi di cui alle lettere b), c) e d) che l'organo della procedura concorsuale non abbia comunicato per primo la sua volontà di subentrare nel contratto preliminare (cfr. Leo, 745 ss.).

In sostanza, se la fideiussione rilasciata in favore dell'acquirente di un immobile da costruire può essere escussa a decorrere dalla data in cui si è verificata la situazione di crisi del costruttore, ma a condizione che, nelle diverse ipotesi, l'acquirente abbia comunicato al costruttore la propria volontà di recedere o che il competente organo della procedura concorsuale non abbia comunicato la volontà di subentrare nel contratto, ciò necessariamente implica che, ove il contratto preliminare sia stato risolto prima del verificarsi della situazione di crisi, non sarebbero — per ciò stesso — possibili né il recesso dell'acquirente né, tantomeno, il subentro degli organi della procedura, sicché la garanzia non potrebbe essere escussa dall'acquirente, richiedendosi all'uopo, quale precondizione, la perdurante vigenza del vincolo negoziale cui essa accede (Trib. Bologna, 18 marzo 2015, in Giur. comm., 2016, II, 364 ss., con nota critica di Galluzzo).

In giurisprudenza si è ritenuto che sussistono le condizioni, ex art. 3 d.lgs. n. 122/2005, per richiedere l'escussione della fideiussione da parte dei promissari acquirenti di un immobile in costruzione quali la persistenza dello stato di crisi che perdura fino all'omologa dell'accordo di ristrutturazione e la comunicazione della volontà di recesso (Trib. Milano VI, 21 novembre 2016).

Cessazione di efficacia della fideiussione

Con la riforma di cui al d.lgs. n. 14 del 2019, è stato opportunamente previsto che l'efficacia della fideiussione cessa nel momento in cui il fideiussore riceve dal costruttore o da un altro dei contraenti copia dell'atto di trasferimento della proprieta' o di altro diritto reale di godimento sull'immobile o dell'atto definitivo di assegnazione il quale contenga la menzione di cui all'articolo 4, comma 1-quater.

Bibliografia

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