Codice Civile art. 1342 - Contratto concluso mediante moduli o formulari.Contratto concluso mediante moduli o formulari. [I]. Nei contratti conclusi mediante la sottoscrizione di moduli o formulari, predisposti per disciplinare in maniera uniforme determinati rapporti contrattuali, le clausole aggiunte al modulo o al formulario prevalgono su quelle del modulo o del formulario qualora siano incompatibili con esse, anche se queste ultime non sono state cancellate [1370]. [II]. Si osserva inoltre la disposizione del secondo comma dell'articolo precedente. InquadramentoLa norma si riferisce, unitamente a quella che immediatamente la precede, ai cd. contratti «per adesione» — anche detti contratti standard o di massa o di serie — la cui conclusione avviene sulla base di un contenuto regolamentare già preordinato dal contraente predisponente mediante il ricorso, per l'appunto, a condizioni generali di contratto. Si tratta, dunque, di ipotesi del tutto diversa da quella disciplinata dal precedente art. 1332 c.c., volta a regolamentare la conclusione dei contratti cd. «aperti» (quale, ad esempio, il contratto di società) che, originariamente conclusi tra due o più parti, cionondimeno contemplano la possibilità di una successiva adesione, ad opera di soggetti estranei all'originario accordo, al programma contrattuale già definito in tutti i suoi elementi, pienamente valido ed efficace. Tali condizioni generali possono essere incluse all'interno di moduli o formulari, che rappresentano lo strumento materiale attraverso cui sono predisposte le future dichiarazioni contrattuali: sotto un profilo meramente formale, si tratta di documenti riproducenti il medesimo contenuto negoziale standard, utilizzabili in serie, che possono essere certamente stampati, ma anche redatti in ogni altro modo che ne consenta la moltiplicazione (quindi anche dattiloscritti, litografati, impostati su formato informatico o elettronico e perfino predisposti manualmente). La Cass. L, n. 6314/2006 evidenzia che si ha contratto concluso a mezzo di moduli o formulari predisposti dal datore di lavoro (nella specie, un'azienda di credito) anche in caso di utilizzo da parte del datore di un documento informatico o «file» unilateralmente predisposto e destinato ad essere utilizzato per un numero indeterminato di rapporti, assimilabile al formulario in quanto documento-base destinato a fungere da modello per la riproduzione in un numero indeterminato di esemplari. Si osserva in dottrina, peraltro, che sebbene l'art. 1342 c.c. venga tradizionalmente accostato alla disciplina dei contratti per adesione, la norma non presuppone necessariamente l'iniziativa unilaterale del predisponente (Scognamiglio, 296): sicché essa trova applicazione anche quando il modulo formato aliunde sia scelto concordemente dalle parti La natura della normaSi afferma che la disciplina recata dalla norma in esame, più che volta regolare una specifica modalità di conclusione del contratto, debba essere considerata quale principio interpretativo, da inquadrare nella più vasta regola dell'interpretazione complessiva del contratto di cui all'art. 1363 c.c. (Mirabelli, 153; Carresi, 517). In tal senso, dunque, la norma rappresenterebbe un'applicazione, al caso specifico dei contratti conclusi a mezzo moduli o formulari, del principio di interpretazione complessiva delle clausole contrattuali La soluzione appare condivisa anche in giurisprudenza, ove si osserva che la norma detta sostanzialmente un criterio di interpretazione del testo contrattuale: così espressamente Cass. III, n. 2863/1990, la quale evidenzia come nei contratti per adesione, il contrasto tra una clausola aggiunta e un'altra clausola contenuta nel modulo o formulario va risolto, in applicazione della norma specifica contenuta nell'art. 1342 c.c., nel senso della prevalenza della clausola aggiunta, non dovendosi fare invece ricorso ai criteri ermeneutici generali in tema di coordinamento ed integrazione fra le varie disposizioni contrattuali. Ciò non toglie, però, che l'intero regolamento contrattuale così derivatone sia comunque soggetto alle ordinarie regole ermeneutiche: la disposizione dell'art. 1342, comma 1 c.c. si applica, infatti, esclusivamente ove sussista un contrasto tra le clausole aggiunte e quelle predisposte a stampa, per sancire la prevalenza delle prime, le quali, a tal fine, vanno interpretate in relazione al testo integrale del contratto, secondo i generali criteri interpretativi di cui agli artt. 1362 e ss. c.c Caratteristiche disciplinariÈ possibile che il contenuto del modulo o formulario sia «alterato», mediante l'aggiunta di clausole che possano integrarne, chiarirne o modificarne il testo: sia ben chiaro, però, che il testo si intende modificato, agli effetti di cui alla norma in esame, solo allorché la clausola aggiunta sia incompatibile con la clausola preesistente del modulo giacché, ove le clausole aggiunte si limitino a precisare il contenuto del testo, non si determina alcuna incompatibilità. Nella ricorrenza della prima eventualità l'art. 1342 c.c. prevede che le clausole aggiunte al modulo o al formulario prevalgono su quelle del modulo o del formulario, anche se queste ultime non sono state cancellate. Le ipotesi indagate in giurisprudenza sono varie. Così, ad esempio, Cass. III, n. 21681/2009 chiarisce che l'apposizione di aggiunte o correzioni manoscritte su un documento contrattuale dattiloscritto, poi regolarmente firmato dalle parti, comporta una presunzione iuris tantum che con dette aggiunte o correzioni le parti abbiano disposto un ulteriore e diverso regolamento del rapporto contrattuale rispetto alle originarie clausole scritte a macchina. A proposito del giudizio di incompatibilità, invece, Cass. III, n. 12790/1997 osserva che la mancata cancellazione, nel modulo prestampato di un contratto di leasing, della clausola che prevede la possibilità di rinnovo alla scadenza di esso, non determina che l'obbiettiva esiguità del pattuito prezzo di opzione del bene debba ritenersi inferiore al valore di esso, sì da costituire potenziale indice a favore dell'interpretazione del contratto come traslativo anziché di godimento, dovenosi a tal fine ritenere invece incompatibile con lo specifico regolamento negoziale del rapporto (art. 1342, comma 1, c.c.). Analogamente Cass. I, n. 261/1986 per cui, al fine di stabilire se una clausola aggiunta ad un contratto concluso mediante modulo o formulario predisposto da una delle parti abbia o meno portata derogativa di una delle condizioni generali, resta irrilevante che quest'ultima sia stata o non sia stata cancellata, occorrendo accertare l'intento dei contraenti mediante un esame globale della convenzione, per riscontrare se il patto aggiunto sia in contrasto con quello predisposto od adempia alla funzione di integrarlo e specificarlo. Quanto alla ratio della previsione, le clausole aggiunte (manoscritte o meno che siano. Cfr. Cass. n. 1646/1962, in merito all'applicabilità della norma anche quando la clausola incompatibile con quella a stampa sia dattiloscritta anziché manoscritta) prevalgono su quelle a stampa (anche se queste non siano state cancellate), qualora siano con esse in contrasto, poiché si presume che mediante le clausole appositamente formulate per quel determinato contratto, piuttosto che mediante quelle predisposte per la clientela in genere, le parti abbiano voluto regolare i loro rapporti (Cass. III, n. 1342/1969). La valutazione in ordine alla compatibilità riguarda la coesistenza logico-giuridica fra le clausole predisposte nel modulo o formulario e quelle successivamente aggiunte e si traduce in un tipico apprezzamento di fatto, non soggetto come tale al sindacato di legittimità (Cass. III, n. 319/1972): le parti possono, però, sempre fornire la prova contraria, nel senso di dimostrare di non aver voluto regolare i propri rapporti sulla base delle clausole aggiunte (Cass. III, n. 2996/1958). Così, ad esempio si è ritenuto che qualora con clausola a stampa delle condizioni generali di vendita risulti convenuto che il pagamento venga eseguito al domicilio del creditore, ma con clausola autonoma manoscritta venga pattuito che il pagamento deve avere luogo per mezzo di tratta o comunque al domicilio del debitore, la clausola aggiunta sia prevalente e derogativa rispetto alla clausola a stampa contenuta nel modulo, dovendosi presumere che le parti abbiano voluto regolare i loro rapporti in base alle clausole poste in evidenza con apposita scritturazione non compatibile con quella a stampa (Cass. III, n. 976/1964). In altro senso Cass. III, n. 1914/2005 ha osservato che la presenza, nel modulo, dell'approvazione specifica di una clausola vessatoria, regolarmente sottoscritta e, nel contempo, di una clausola di richiamo dell'operatività di condizioni particolari, indicate in un documento accluso al contratto (contenente sia le condizioni denominate generali che quelle denominate particolari), fra le quali ultime vi sia una clausola derogatoria di esclusione dell'operatività della previsione della clausola vessatoria compresa fra le condizioni generali, determina una situazione di contrasto fra due clausole che dà luogo ad una questione interpretativa che non può essere risolta affermando che la volontà contrattuale effettiva delle parti è stata quella di volere l'operatività della clausola vessatoria e non di quella derogatoria di esclusione della sua operatività per il fatto che la specifica approvazione della prima evidenza una maggiore attenzione del contraente debole all'atto di prestare il consenso, atteso che siffatto criterio interpretativo non risponde ad alcuno dei principi dettati per l'interpretazione dei contratti. Viceversa il giudice del merito deve procedere alla risoluzione della situazione di contrasto in primo luogo con l'applicazione del criterio di cui all'art. 1370 c.c., giacché essa dà luogo ad un dubbio interpretativo circa le clausole del contratto concluso mediante modulo o formulario. Segue. La specifica approvazione delle clausole vessatorie Ove il modulo o formulario presenti aggiunte, al proprio interno, clausole vessatorie, le stesse vanno specificamente approvate per iscritto, secondo quanto previsto dall'art. 1342, comma 2 c.c., che rinvia espressamente al comma 2 del precedente art. 1341 c.c. La necessità di specifica approvazione per iscritto vale sia nel caso di clausole originariamente contenute nel modulo (Cass. VI, n. 3307/2018, per cui in materia di contratti conclusi mediante la sottoscrizione di moduli o formulari predisposti per disciplinare in modo uniforme determinati rapporti, la clausola con cui si stabilisce una deroga alla competenza territoriale ha natura vessatoria e deve essere, ai sensi dell'art. 1341, comma 2 c.c., approvata espressamente per iscritto) sia, nel caso — specificamente contemplato dalla previsione contenuta all'art. 1342, comma 2 c.c. — di clausole vessatorie aggiunte successivamente. In particolare, una clausola inserita a penna da una parte in un modello già predisposto a stampa, arricchendo il contratto di un contenuto dallo stesso non previsto, deve intendersi predisposta a norma dell'art. 1342 c.c. a danno dell'altra parte la quale, per renderla efficace, qualora sia di natura vessatoria, deve approvarla specificamente per iscritto a termini dell'art. 1341 c.c., potendo in difetto farne valere l'inefficacia, a prescindere dalla possibilità di giovarsi altresì della querela di falso ove l'inserimento della clausola integri gli estremi della falsificazione del contratto (Cass. III, n. 5131/1981). Del pari la Cass. III, n. 4/1994, per cui le clausole a stampa su modulo predisposto da uno dei contraenti sono vincolanti per le parti, al pari delle altre clausole aggiunte, purché non siano con queste incompatibili e risultino, se vessatorie, approvate per iscritto ai sensi dell'art. 1341 c.c. BibliografiaAllara, La teoria generale del contratto, Torino, 1955; Asquini, Integrazione del contratto con clausole d'uso, Bologna, 1953; Benatti, La responsabilità precontrattuale, Milano, 1963; Benedetti, Dal contratto al negozio unilaterale, Milano, 1969; Bianca, Diritto civile, III, Il contratto, Milano, 1997; Bigliazzi Geri, Contributo ad una teoria dell'interesse legittimo nel diritto privato, Milano, 1967, 256; Bigliazzi Geri, Breccia, Busnelli, Natoli, Diritto civile, 1.2, Fatti e atti giuridici, Torino, 1990; Candian, Questioni in tema di formazione dei contratti, in Riv. dir. comm., 1916, I, 854; Carnelutti, Formazione progressiva del contratto, in Riv. dir. comm., 1916, II, 308; Carrara, La formazione del contratto, Milano 1915; Carraro, voce Dichiarazione recettizia, in Nss. D.I., Torino, 1960; Carraro, voce Negozio in frode alla legge, in Nss. D.I., Torino, 1968; Carresi, in Tr. C. M., 1987, 372, 582; Cataudella, I contratti. Parte generale, Torino, 2014; Cesaro, Il contratto e l'opzione, Napoli, 1969; Id, Contratto aperto e adesione del terzo, Napoli, 1979; Chianale, voce Contratto preliminare, in Dig. civ., Torino, 1989; Clarizia, Informatica e conclusione del contratto, Milano, 1985; Confortini, Problemi generali del contratto attraverso la locazione, Padova 1988, 202; Costanza, Il contratto atipico, Milano, 1981; Cuffaro, voce Responsabilità precontrattuale, in Enc. dir., Milano, 1988; D'Adda, Nullità parziale e tecniche di adattamento del contratto, Padova, 2008, 116; Di Majo, voce Offerta al pubblico (diritto privato), in Enc. dir., Milano, 1979; Id, voce Causa del negozio giuridico, in Enc. giur., Roma, 1988; Di Majo, Vincoli, unilaterali e bilaterali, nella formazione del contratto, in Istituzioni di diritto privato, a cura di Bessone, Torino, 1997, 562 ss.; Donisi, Il problema dei negozi giuridici unilaterali, Napoli 1972; Donisi,Il contratto con se stesso, Camerino, 1982; Donisi,voce Atti unilaterali, in Enc. giur., Roma, 1988; Dossetto, voce Condizioni generali di contratto, in Nss. D.I., Torino, 1957; Ferrero, Dichiarazione esplicita, dichiarazione tacita e autonomia privata, Torino, 1974; Ferri, Causa e tipo nella teoria del negozio giuridico, Milano, 1968; Gabrielli, Il contratto preliminare, Milano, 1970; Gabrielli, Il rapporto giuridico preparatorio, Milano, 1974; Gabrielli, La nozione di contratto (appunti su contratto, negozio giuridico e autonomia privata), in Giur. It., 2018, 2780 ss.; Gabrielli, Franceschelli, voce Contratto preliminare, in Enc. giur., Roma, 1988; Galgano, Diritto civile e commerciale, II, 1, Padova, 1993; Galgano, Il contratto, 2007; Gazzoni, Manuale di diritto privato, Napoli, 1990; Genovese, Le condizioni generali di contratto, Padova, 1954; Giampiccolo, La dichiarazione recettizia, Milano 1959; Giordano, I contratti per adesione, Milano, 1951; Giorgianni, voce Causa (diritto privato), in Enc. dir., Milano, 1960; Giorgianni, voce Forma degli atti (diritto privato), in Enc. dir., Milano, 1968; Gorla, Note sulla distinzione tra opzione e proposta irrevocabile, in Riv. dir. civ., 1962, I, 224; Liserre, Forma degli atti, in Enc. giur., Roma, 1989; Loi, Tessitore, Buona fede e responsabilità precontrattuale, Milano, 1975; Maiorca, voce Contratti standard, in Nss. D.I - App., Torino, 1981; Mantovani, Vizi incompleti ed autonomia contrattuale, Torino, 1995; Mengoni, Sulla natura della responsabilità precontrattuale, in Riv. dir. comm., 1956, II, 362; Messineo, voce Contratto (diritto privato), in Enc. dir., Milano, 1961; Messineo, Contratto preliminare, contratto preparatorio e contratto di coordinamento, in Enc. dir., Milano, 1962; Mirabelli, Dei contratti in generale, in Comm. c.c., IV, 2, Torino, 1980, 99; Mirabelli, in Comm. Utet, 1984; Montesano, Contratto preliminare e sentenza costitutiva, Napoli, 1953; Osti, voce Contratto, in Nss. D.I., Torino, 1959, 520; Palermo, Contratto preliminare, Padova, 1991; Perego, I vincoli preliminari e il contratto, Milano, 1974; Rascio, Il contratto preliminare, Napoli, 1967; Ravazzoni, La formazione del contratto, Milano, 1966; Rescigno, Incapacità naturale e adempimento, Napoli, 1950, 240; Rescigno, Manuale del diritto privato italiano, Napoli, 1990; Rescigno, Consenso, accordo, convenzione, patto, in Riv. dir. comm., 1988, I, 3; Roppo, Contratti standard, Milano, 1975; Roppo, Il contratto, Bologna, 1977; Roppo, voce Contratto, in Dig. civ., Torino, 1989; Rubino, La fattispecie e gli effetti giuridici preliminari, Milano, 1939; Sacco, in Tr. Vas., 1975; Sacco, De Nova, in Tr. Rescigno, 1999, 554; Santoro-Passarelli, Dottrine generali del diritto civile, Napoli rist., 1985; Saracini, Nullità e sostituzione di clausole contrattuali, Milano, 1971; Sbisà, La promessa al pubblico, Milano, 1974, 117; Scognamiglio, in Comm. S.B., 1992, 65; Tamburrino, I vincoli unilaterali nella formazione del contratto, Milano, 1954; Tosi, La conclusione di contratti on line, in I problemi giuridici di Internet, Milano, 2003; Trabucchi, voce Buon costume, in Enc. dir., Milano, 1959; Visintini, La reticenza nella formazione dei contratti, Padova, 1972 |