Codice Civile art. 1875 - Costituzione a favore di un terzo.InquadramentoLa norma in esame dispone che la costituzione della rendita vitalizia a favore di un terzo, quantunque importi per questo una liberalità, non richiede la forma dell'atto pubblico ad substantiam. Anche per la rendita vitalizia a favore di un terzo, così come per il contratto a favore di terzi, occorre la condizione che lo stipulante vi abbia interesse. La giurisprudenza, oltre a sottolineare che non è richiesta la forma dell'atto pubblico ad substantiam, ha affermato, in linea con i consolidati orientamenti in materia di contratto a favore di terzo, che ai fini dell'applicazione dell'art. 1875 occorre un contratto avente i requisiti di cui all'art. 1411, non ritenendo sufficiente ad integrare la costituzione di rendita vitalizia la circostanza che il terzo riceva un vantaggio economico indiretto da un contratto concluso da altri soggetti, ma è necessario che costoro, come contraenti, glielo abbiano attribuito direttamente, come elemento del sinallagma (Cass. II, n. 7492/1996). Rendita vitalizia a favore di terzoLa dottrina ha evidenziato che la costituzione del vitalizio a favore di terzo, contrariamente a quanto potrebbe dedursi dalla lettera della legge, non si concreta necessariamente in una liberalità e, comunque, anche in tal caso verrebbe a configurarsi una donazione indiretta, con conseguente esclusione del vincolo formale dell'atto pubblico (Torrente, in Comm. S.B. 1955, 128; Valsecchi, in Tr. C. M., 1961, 203). Per la disciplina, solitamente si rimanda alle norme che regolano in generale il contratto a favore di terzo, con in più una duplicità di schemi disciplinari derivanti dalla natura gratuita del contratto e dalla sua assimilazione ad una donazione indiretta (Valsecchi, ult. cit.). La giurisprudenza ha tuttavia rimarcato che, poiché l'ipotesi prevista dall'art. 1875 si verifica se la liberalità sia disposta con un contratto a favore di terzo, non è sufficiente ad integrarla che il terzo riceva un vantaggio economico indiretto da un contratto concluso da altri soggetti, ma è necessario che costoro, come contraenti, glielo abbiano attribuito direttamente, come elemento del sinallagma (Cass. II, n. 7492/1996). BibliografiaCalò, Contratto di mantenimento e proprietà temporanea, in Foro it. 1989, I, 1, 1165; Dattilo, voce Rendita (dir. priv.), in Enc. dir., XXXIX, Milano, 1988; Gardella Tedeschi, Vitalizio, in Dig. civ., Torino, 1999; Lener, voce Vitalizio, in Nss. D.I., Torino, XX, 1975. |