Codice Civile art. 1511 - Denunzia nella vendita di cose da trasportare.

Cesare Taraschi

Denunzia nella vendita di cose da trasportare.

[I]. Nella vendita di cose da trasportare da un luogo a un altro, il termine [1495 1] per la denunzia dei vizi e dei difetti di qualità apparenti decorre dal giorno del ricevimento [172 trans.].

Inquadramento

La norma in esame costituisce una disposizione speciale rispetto alla disciplina generale prevista, in tema di garanzia del venditore per vizi e difetti di qualità della cosa venduta, dagli artt. 1490 ss. c.c. Il suo ambito di applicazione è rappresentato, infatti, dalla vendita tra piazze diverse, in cui la merce non viene visionata dal compratore al momento dell'acquisto.

Si prevede, pertanto, che il termine per la denunzia dei vizi e difetti delle cose da trasportare decorra dal giorno in cui la merce è stata consegnata al destinatario, anche se per la ricezione sia stata incaricata altra persona (Cass. III, n. 1602/1972).

Per «giorno del ricevimento» si intende, però, non quello della consegna della cosa al vettore o allo spedizioniere, né quello in cui la cosa è giunta a destinazione o quello del ricevimento dei titoli rappresentativi, bensì il giorno del conseguimento dell'effettiva disponibilità della merce da parte del compratore (Cass. II, n. 49/1996).

Non può escludersi, tuttavia, che il compratore abbia precedentemente avuto conoscenza della cosa da trasportare: in tal caso, si applica la regola generale posta dall'art. 1491 c.c. (Mirabelli, 147).

La giurisprudenza ha ravvisato l'idoneità probatoria delle note di consegna, quando siano state sottoscritte dal compratore o dai suoi ausiliari, circa l'avvenuta ricezione della merce nella specie, qualità e quantità in esse descritte, essendo tali documenti posti in essere nella fase di esecuzione del contratto precedentemente stipulato, sempreché non siano state sollevate tempestive contestazioni (Cass. II, n. 1130/1993).

Se si tratta di difetti di qualità apparenti, la decorrenza del termine di denunzia dal giorno del ricevimento è stabilita dalla norma in esame solo per le qualità essenziali all'uso cui la cosa è destinata, mentre per le qualità promesse il termine stesso decorre unicamente dalla scoperta del difetto, poiché l'affidamento generato dalla promessa del venditore solleva il compratore dall'onere di verifica alla consegna (Cass. II, n. 12465/2016).

Onere di diligenza del compratore

La norma in esame prende in considerazione i vizi e difetti di qualità apparenti, ossia riconoscibili con l'ordinaria diligenza (Carpino, 286).

Essa impone un onere di diligenza a carico del compratore consistente nel dovere di esaminare con tempestività la cosa, ponendosi così in grado di rilevarne i difetti eventuali, all'occorrenza anche con un'indagine a campione (Cass. II, n. 1616/2021; Cass. II, n. 4496/2000).

Nel valutare la condotta del compratore non si prescinde, tuttavia, anche dal criterio cd. soggettivistico, rivolto alla valutazione delle circostanze nelle quali è maturato e si è sviluppato il concreto rapporto contrattuale, nonché delle qualità personali del compratore, sempre che il venditore ne abbia permesso l'esplicazione (Bocchini, 599).

La circostanza, provata dal compratore, della presenza di vizi al momento dell'arrivo della merce può integrare una presunzione semplice per desumere la preesistenza dei vizi stessi al momento della consegna al vettore, con il conseguente onere della prova contraria a carico del venditore (Cass. II, n. 3413/1980).

La noma in esame non trova applicazione per i vizi occulti, i quali sussistono non solo quando non siano riconoscibili e apparenti ad una diretta ispezione, ma anche quando per le caratteristiche del procedimento di fabbricazione della cosa venduta, per la sua consistenza o per le modalità della sua conservazione, ovvero per le circostanze della consegna, essi non possano essere rilevati ad un esame immediato, ma solo dopo che ne sia iniziata l'utilizzazione. A tale ipotesi va equiparata quella in cui, pur essendo in astratto possibile una verifica contestuale, essa tuttavia sarebbe talmente gravosa ed antieconomica da superare i criteri dell'ordinaria diligenza o il normale comportamento dei soggetti dei rapporti commerciali (Cass. III, n. 669/1976).

Se i vizi non sono apparenti, il termine decorre dal momento dell'effettiva scoperta (Cass. II, n. 9883/1996, secondo cui, se la merce è imballata, il termine per la denuncia dei vizi decorre non dal momento del ricevimento, bensì da quello successivo dell'apertura dei pacchi).

In ordine alla decorrenza del termine, vedi anche sub art. 1495 c.c., 2.

Bibliografia

Bianca, La vendita e la permuta, in Tr. Vas., 1993; Bocchini, La vendita di cose mobili, in Tr. Res., 2000; Bonfante, Il contratto di vendita, in Tr. Galgano, 1991; Carpino, La vendita, in Tr. Res., 1984; Greco, Cottino, Vendita, in Comm. S.-B., 1981; Luminoso, I contratti tipici e atipici, Milano, 1995; Mirabelli, Della vendita, in Comm. UTET, 1991; Rubino, La compravendita, in Tr. Cicu-Messineo, 1971

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