Codice Civile art. 1530 - Pagamento contro documenti a mezzo di banca.Pagamento contro documenti a mezzo di banca. [I]. Quando il pagamento del prezzo deve avvenire a mezzo di una banca, il venditore non può rivolgersi al compratore se non dopo il rifiuto opposto dalla banca stessa e constatato all'atto della presentazione dei documenti nelle forme stabilite dagli usi [1268 2]. [II]. La banca che ha confermato il credito al venditore può opporgli solo le eccezioni derivanti dall'incompletezza o irregolarità dei documenti e quelle relative al rapporto di conferma del credito. InquadramentoLa vendita di merci regolata, quanto al pagamento del prezzo, con l'apertura di credito documentale, confermato o irrevocabile, si inquadra nella figura della delegazione, costituita da un triplice rapporto, e precisamente: da un rapporto delegante-delegatario (compratore-venditore) di compravendita; da un rapporto delegante-delegato (compratore-banca) di mandato, con il quale il compratore incarica la banca di effettuare il pagamento al venditore; da un rapporto delegato-delegatario (banca-venditore), con il quale la banca apre il credito a favore del venditore e si obbliga in proprio a pagargli il prezzo contro consegna dei documenti rappresentativi, senza potergli opporre — attesa l'autonomia degli altri rapporti — se non le eccezioni che derivano dall'incompletezza o dalla irregolarità dei documenti o che derivano dallo stesso rapporto di conferma del credito, cioè quelle riferentesi alle modalità alle quali la banca stessa abbia subordinato il pagamento all'atto della conferma (Cass. III, n. 1288/2003). Tale fattispecie è riconducibile, quindi, alla delegazione cumulativa di debito titolata ex art. 1268 c.c., che configura un vincolo di solidarietà tra delegante e delegato (Cass. I, n. 372/1999). Secondo la dottrina, tuttavia, la fattispecie può anche atteggiarsi come delegazione di pagamento ex art. 1269 c.c., quando la banca delegata dal compratore non assume alcuna previa e diretta obbligazione verso il venditore, ma risponde solamente verso il compratore se il pagamento non è esattamente effettuato, e può rifiutare, per qualsiasi motivo, il pagamento al venditore, senza responsabilità alcuna verso di lui (Greco, Cottino, 467). Dalla conferma della banca delegata (ossia dalla dichiarazione con cui la banca attesta la disponibilità dei mezzi di pagamento con riguardo al momento della consegna dei titoli) discende, a favore del delegante, il beneficio dell'ordine, che attribuisce al debito beneficiato il carattere di sussidiarietà rispetto all'altro debito (del delegato). Sicché il venditore non può rivolgersi per il pagamento al compratore se non dopo il rifiuto opposto dalla banca; inoltre, secondo le regole della sussidiarietà, l'estinzione dell'obbligazione del delegato ha effetto liberatorio anche per il delegante (Cass. I, n. 372/1999). La conferma del debito eseguita dalla banca a favore del venditore deve precedere la consegna dei documenti, ragion per cui non è configurabile un inadempimento all'obbligo della consegna stessa fino a quando il venditore non abbia avuto notizia di quella conferma (Cass. S.U., n. 3928/1989). Le norme e gli usi uniformi della camera di commercio internazionale, relativi ai crediti documentari, hanno esclusivamente natura giuridica di usi negoziali, ossia di clausole d'uso integrative della volontà dei contraenti (Cass. I, n. 21833/2009), e non sono riconducibili alla categoria degli usi giuridici e/o normativi (Cass. I, n. 11263/2016). Per quanto attiene alla differenza con la vendita su documenti, vedi sub art. 1527 c.c. Obblighi della bancaLa banca è responsabile verso il compratore secondo i principi generali in tema di mandato, che prescrivono, tra l'altro, un onere di diligenza nella verifica della regolarità dei documenti e del pagamento, nonché nella verifica della legittimazione cartolare e dell'identità di colui che riceve il pagamento, ai sensi degli artt. 1710 ss. c.c. (Cass. I, n. 2168/1964, in ordine all'applicabilità dell'art. 1712, comma 2 c.c.; Cass. I, n. 1423/1964; Cass. I, n. 4605/1983, in ordine agli obblighi di controllo gravanti sulla banca nel caso di vendita su documenti con mandato di pagamento all'estero in favore del non residente conferito alla banca del soggetto residente). Si è, comunque, precisato che l'attività di controllo della corrispondenza dei documenti alle condizioni del credito stesso, svolta dalla banca mandataria, non deve avvenire secondo un rigido formalismo, bensì secondo il criterio della ragionevolezza, idoneo a contemperare le esigenze oggettive del commercio con la realizzazione degli interessi sia del compratore (alla consegna della merce), sia del venditore (al pagamento del prezzo) (Cass. I, n. 7388/1997). Nel caso di pagamento effettuato al creditore apparente, trova applicazione l'art. 1189 c.c., in quanto il pagamento effettuato dalla banca è giuridicamente da imputare al compratore nel cui nome esso viene eseguito (Bianca, 473). Eccezioni opponibili dalla bancaSe il credito è confermato dalla banca nei confronti del beneficiario, fra la banca ed il venditore si istituisce un rapporto obbligatorio «astratto», nel senso cioè della ineccepibilità, da parte della banca, delle eccezioni derivanti dal rapporto di valuta (compravendita) e da quello di provvista (deposito, conto corrente, concessione di fido) (Cass. III, n. 3992/1983). Ai sensi dell'art. 1271, comma 1 c.c., la banca può opporre al venditore delegatario (beneficiario del credito) le eccezioni relative ai suoi rapporti con questo e, dunque, prima di tutto, quella di compensazione (Bocchini, 416). Inoltre, si ritiene applicabile anche il comma 2 dell'art. 1271 c.c., ragion per cui l'inesistenza del rapporto di valuta consente alla banca di eccepire la nullità del contratto di compravendita, onde evitare un ingiustificato arricchimento da parte del beneficiario (Carpino, 337; Greco, Cottino, 469). Tutela del compratoreOve il venditore consegni merce viziata o mancante di qualità promesse o essenziali o, addirittura, aliud pro alio, ciò costituisce giusta causa di revoca del mandato di apertura di credito documentario non confermato (nonostante la clausola di irrevocabilità), conferito alla banca per il pagamento del prezzo di una vendita di merci su presentazione di documenti, con la conseguenza che, comunicata tale revoca alla banca, questa, pur se ha constatato la regolarità dei documenti relativi alla vendita, non può consentire al beneficiario-venditore l'utilizzazione del credito aperto in suo favore (Cass. III, n. 3992/1983). Se non è ancora avvenuta la riscossione del prezzo da parte del venditore, si ritiene ammissibile o un provvedimento d'urgenza ex art. 700 c.p.c., oppure il sequestro speciale previsto dall'art. 687 c.p.c. (Carpino, 339); secondo altri la tutela della banca è attuabile attraverso il richiamo analogico all'art. 1528, comma 2 c.c. (Greco, Cottino, 470; contra Bianca, 479). Tuttavia, la mancata presentazione dei documenti rappresentativi della merce, entro il termine previsto dalla lettera di credito, preclude la concessione del provvedimento d'urgenza che inibisca alla banca il pagamento della somma promessa (Trib. Bologna 26 settembre 1994, in Banca, borsa e titoli di credito, 1995, II, 725). Il pagamento del credito confermato, eseguito dalla banca a norma dell'art. 1530, comma 2 c.c., non è configurabile, nei rapporti tra banca e accreditato, come bonifico accreditato su ordine del compratore, ma costituisce adempimento dell'autonoma obbligazione assunta dalla banca con la conferma del credito. Ne consegue che, ove l'accredito sia eseguito su un conto corrente scoperto esistente presso la medesima banca, tra il credito del venditore derivante dal rapporto di conferma ed il suo debito per scoperto di conto corrente si ha compensazione parziale, conforme alla previsione dell'art. 56, comma 1 l. fall. (r.d. n. 267/1942), insuscettibile, quindi, di revocatoria fallimentare (Cass. I, n. 13658/2013). BibliografiaBianca, La vendita e la permuta, in Trattato Vassalli, 1993; Bocchini, La vendita di cose mobili, in Trattato Rescigno, 2000; Bonfante, Il contratto di vendita, in Trattato Galgano, 1991; Carpino, La vendita, in Trattato Rescigno, 1984; Giannattasio, Vendita su documenti, in Enc. giur., Roma, 1994; Greco, Cottino, Vendita, in Comm. Scialoja-Branca, 1981; Luminoso, I contratti tipici e atipici, Milano, 1995; Mirabelli, Della vendita, in Comm. UTET, 1991; Rubino, La compravendita, in Trattato Cicu-Messineo, 1971 |