Codice Civile art. 1682 - Responsabilità del vettore nei trasporti cumulativi.Responsabilità del vettore nei trasporti cumulativi. [I]. Nei trasporti cumulativi ciascun vettore risponde nell'ambito del proprio percorso. [II]. Tuttavia il danno per il ritardo o per l'interruzione del viaggio si determina in ragione dell'intero percorso. InquadramentoNel caso in cui il percorso consti di tratte compiute da vettori diversi, è possibile imputare la responsabilità a chi effettua la singola tratta in quanto il viaggiatore può verificare il modo in cui il contratto è eseguito (ciò a differenza del trasporto di cose). Tuttavia, poiché si tratta di obbligazione indivisibile, è ragionevole che il danno per ritardo o interruzione del trasporto si determini in relazione a tutto il percorso. Caratteristiche del trasporto cumulativoIl contratto di trasporto cumulativo, caratterizzato dall'unicità del contratto riconosciuto ed accettato da una pluralità di vettori nei confronti del mittente, può configurarsi anche quando non vi sia stato un rapporto diretto fra il mittente e i successivi vettori oltre il primo, poiché questi possono aderire in un secondo tempo al contratto su richiesta formulata dal primo vettore per conto del mittente. Non rientra nella figura del trasporto cumulativo di persone, agli effetti della responsabilità prevista dall'art. 1682, l'ipotesi in cui il vettore iniziale assuma in nome proprio, di fronte al viaggiatore, l'obbligo di provvedere all'intero trasporto, facendolo e seguire in parte da altri vettori. Siffatto caso ricorre particolarmente nei servizi turistici che, assunti da unica impresa sono da questa affidati, per tratti successivi di percorso, ad altre imprese, nonché per servizi di trasbordo, in caso d'interruzione di linee ferroviarie (servizi affidati, dall'amministrazione ferroviaria, ad imprese automobilistiche) anche in tale ipotesi, si attua, in un certo senso, la cooperazione tra vettori successivi, ma non sussiste, per il viaggiatore, una pluralità di vettori in quanto, nei confronti di esso, si obbliga soltanto il vettore iniziale, il quale agisce come imprenditore che affida ad altri vettori l'adempimento di parte dell'obbligazione da esso assunta, con la conseguenza che nessun vincolo si crea tra i vettori successivi ed il viaggiatore, che ha stipulato unico contratto di trasporto con il vettore iniziale, i cui rapporti con i vettori successivi restano del tutto estranei al viaggiatore in tal caso il vettore iniziale, che ha agito come imprenditore, e unico responsabile per i danni arrecati al viaggiatore, anche se non sono stati causati da propri dipendenti, bensì da vettori successivi, sui percorsi loro affidati ed i subvettori, che provvedono al trasporto mediante la propria autonoma organizzazione, restano obbligati soltanto verso il vettore iniziale (Cass. n. 1148/1964). L'affidamento dell'esecuzione del trasporto ad un sub vettore configura infatti l'ipotesi di contratto a favore di terzo di cui all'art. 1411 c.c., e tale qualità va riconosciuta, anche per il contratto di subtrasporto, al destinatario (la cui adesione manifestata con la richiesta di riconsegna della merce trasportata corrisponde alla dichiarazione del terzo di voler profittare della stipulazione in suo favore). Ne consegue che il beneficiario, quale destinatario del contratto stesso, è legittimato ad esercitare nei confronti del subvettore i diritti che gli derivano dall'art. 1689 c.c., compreso quello di richiedere il risarcimento del danno per la perdita o l'avaria delle cose trasportate. Il vettore che abbia stipulato un negozio di sub trasporto assume sempre nei confronti del sub-vettore la posizione di mittente. Legittimato ad esercitare i diritti nascenti dal contratto di trasporto nei confronti del vettore, compreso quello di chiedere il risarcimento del danno, è invece il destinatario, quale beneficiario del contratto, non il mittente (Cass. n. 10980/2003; Cass. n. 4593/1999). BibliografiaFlamini, Osservazioni critiche sul concorso tra responsabilità contrattuale ed extracontrattuale del vettore, in Dir. trasporti, 2002, 813 e ss.; Geri, La responsabilità tra vettore e spedizioniere, in Riv. giur. circ. e trasp. 1984, 625; Grigoli, Sui limiti della prestazione dello spedizioniere, in Giust. civ. 1986, I, 2107; La Torre, La definizione del contratto di trasporto, Napoli, 2000; Paolucci, Il trasporto di persone, Torino, 1999; Vaccà, Diligenza e professionalità dello spedizioniere, in Resp. civ. e prev. 1986, 642. |