Codice Civile art. 1771 - Richiesta di restituzione e obbligo di ritirare la cosa.Richiesta di restituzione e obbligo di ritirare la cosa. [I]. Il depositario deve restituire la cosa [1246 n. 2] appena il depositante la richiede, salvo che sia convenuto un termine nell'interesse del depositario. [II]. Il depositario può richiedere in qualunque tempo che il depositante riprenda la cosa, salvo che sia convenuto un termine nell'interesse del depositante [1184]. Anche se non è stato convenuto un termine, il giudice può concedere al depositante un termine congruo per ricevere la cosa [1183 2]. InquadramentoSul depositario incombe sia l'obbligo di custodia che quello di restituzione della cosa ricevuta in deposito. L'unico soggetto legittimato ad ottenere la restituzione della cosa depositata è il depositante: questi, infatti, non agisce in base ad un suo eventuale diritto di proprietà, ma in forza del rapporto personale intercorso con il depositario: per tale ragione il depositario, ai sensi dell'art. 1777 c.c., non può esigere che il depositante provi di essere proprietario. L'art. 1771 disciplina l'obbligazione di restituzione della cosa depositata rispetto al tempo dell'adempimento (Fiorentino, in Comm. S. B., 89). Tre sono le ipotesi previste: 1) in caso di mancata pattuizione del termine, ciascuna parte può porre fine al rapporto in qualunque momento, il depositante chiedendo la restituzione ed il depositario il ritiro della res, in applicazione del principio generale di cui all'art. 1373 per il quale, nei contratti ad esecuzione continuata senza prefissione di termine, spetta ad entrambe le parti il potere di recesso unilaterale dal contratto (Mastropaolo, 16); il depositante può, tuttavia, chiedere al giudice la fissazione di un termine congruo per ricevere la cosa (comma 2); 2) nel caso in cui il contratto preveda un termine nell'interesse del depositario, questi può sempre richiedere che il depositante riprenda la cosa, mentre questi non può chiederne la restituzione prima della scadenza del termine; 3) nel caso in cui il contratto preveda un termine nell'interesse del depositante, questi può chiedere in qualsiasi tempo la restituzione della cosa, anche prima della scadenza, rinunciando ad avvalersi del termine in suo favore. In dottrina è stato osservato che se il termine a favore del depositario è stato fissato unicamente come garanzia del pagamento del corrispettivo, il depositante può richiedere la restituzione della cosa anche prima della scadenza di quel termine purché offra di onorare il debito, per compenso e spese, verso il depositario (Fiorentino, in Comm. S. B., 90). Il depositario, al momento della restituzione, non può invocare la compensazione con un suo credito per evitare di adempiere al suo obbligo (art. 1246, n. 2, c.c.). LegittimazioneL'unico soggetto legittimato ad ottenere la restituzione della cosa depositata è il depositante: questi, infatti, non agisce in base ad un suo eventuale diritto di proprietà, ma in forza del rapporto personale intercorso con il depositario. Per tale ragione il depositario, ai sensi dell'art. 1777 c.c., non può esigere che il depositante provi di essere proprietario (Cass. III, n. 6048/2010; Cass. III, n. 8934/2006), ma deve provvedere alla restituzione della cosa in suo favore quando questi la richieda a meno che non sia ancora decorso il termine previsto in favore del depositario. Il depositante deve provvedere al ritiro della cosa depositata, a propria cura e proprie spese: pertanto, nell'ipotesi in cui rifiuti ingiustificatamente il ritiro, il depositario non risponderà dei danni derivati da ritardo a lui non imputabile ed al depositante si applicheranno le norme generali sulla mora del creditore (artt. 1206-1215). Onere provaNell'ipotesi in cui il depositante assuma la mancata corrispondenza tra la cosa consegnata e quella restituita, ad avviso della giurisprudenza l'onere di provare l'esatto adempimento della prestazione di riconsegna della cosa depositata spetta al depositario (Cass. III, n. 6765/2001). PrescrizioneLa giurisprudenza ha evidenziato che la prescrizione del diritto, nel contratto di deposito regolare senza termine, decorre dal momento in cui il depositante chiede la restituzione della cosa depositata, cosi recedendo dal contratto, o dal momento in cui ne receda il depositario chiedendogli di riprendere la cosa (Cass. III, n. 535/1979). Di recente la giurisprudenza di merito ha ritenuto che, in ragione della peculiarità della disciplina posta dall'art. 1772, si deve ritenere che solo la domanda giudiziaria proposta nel contraddittorio fra tutti i depositanti e il depositario (o l'intervenuto accordo tra tutti i depositanti) possa avere efficacia interruttiva della prescrizione del diritto alla restituzione dei titoli in conto deposito, ovvero, come nel caso di specie, del controvalore in danaro degli stessi. Diritto alla restituzione il cui dies a quo ai fini della prescrizione sorge invece nel momento in cui i depositanti abbiano reso nota al depositario la volontà di porre fine al rapporto, pur essendo in contrasto sulle modalità di restituzione dei beni oggetto di deposito (Trib. Roma 12 gennaio 2017, n. 403). BibliografiaDalmartello, Portale, voce Deposito, in Enc. dir., XII, Milano, 1964; Forchielli, I contratti reali, Milano, 1952; Galasso A., Galasso G., Deposito, in Dig. civ., 1989; Majello, Custodia e Deposito, Napoli, 1958; Majello, Il deposito nell'interesse del terzo, in Banca, borsa tit. cred., 1961, I, 311; Mastropaolo, Deposito (in generale), in Enc. giur., Roma, 1988; Salomoni, La responsabilità del custode per la perdita della detenzione del bene ricevuto, in Resp. civ. prev., 2014, fasc. 5, 1435. |