Codice Civile art. 1785 ter - Obbligo di denuncia del danno (1).Obbligo di denuncia del danno (1). [I]. Fuori del caso previsto dall'articolo 1785-bis, il cliente non potrà valersi delle precedenti disposizioni se, dopo aver constatato il deterioramento, la distruzione o la sottrazione, denunci il fatto all'albergatore con ritardo ingiustificato. (1) Articolo inserito dall'art. 3 l. 10 giugno 1978, n. 316. InquadramentoL'art. 1785-ter prevede un'ulteriore causa di esonero da responsabilità per l'albergatore costituita dall'omessa o ritardata denuncia del danno da parte del cliente. L'esonero di responsabilità assume in questo caso la natura di una speciale conseguenza sanzionatoria per violazione di un preciso obbligo imposto dalla legge (Fiorentino, in Comm. S. B., 124; Geri, 215). Tale obbligo di denuncia era previsto anche dal previgente testo dell'art. 1785 e trova la sua ragione giustificatrice nell'esigenza di porre in grado l'albergatore di svolgere tempestive indagini sulla causa dell'evento dannoso e di adoperarsi per la sua cessazione. È pacifico che la norma trovi applicazione sia con riferimento alle cose portate, ai sensi dell'art. 1783, che a quelle consegnate, ai sensi dell'art. 1784 (Preden, 63). Non risulta che la disposizione abbia mai trovato applicazione giurisprudenziale. La denuncia del clienteLa denuncia del cliente integra una dichiarazione unilaterale recettizia: per essa non è prevista alcuna forma, si ritiene che sia sufficiente una denuncia verbale e che comunque il cliente assolva il relativo onere portando con qualsiasi mezzo il fatto a conoscenza dell'albergatore (Geri, ult. cit.). Si ritiene in dottrina che l'esonero non operi nel caso di responsabilità per colpa dell'albergatore e dei soggetti assimilati: in tal caso il fatto dannoso è imputabile all'albergatore e conseguentemente gli è noto, sicché la denuncia, avendo funzione informativa, perde ogni giustificazione (Preden, ult. cit.). Si ritiene altresì che l'esonero non operi quando, in mancanza della denuncia, l'albergatore abbia avuto conoscenza aliunde del fatto dannoso stante la ratio della disposizione (Geri, ult. cit.). Il ritardo che preclude il diritto al risarcimento è solo quello ingiustificato, che cioè dipenda da colpa del cliente, mentre il rischio del ritardo non imputabile è a carico dell'albergatore. In dottrina risulta discusso se la tempestiva denuncia sia una condizione dell'azione, cosicché il cliente debba offrirne la prova, o se, al contrario, la mancata tempestiva denuncia sia un fatto estintivo dell'obbligazione dell'albergatore, con la conseguenza che spetterà all'albergatore provare l'omissione o il ritardo nella denuncia (per la seconda opzione v. Fiorentino, in Comm. S. B., 125). BibliografiaBonfiglio, Il contratto di albergo ed il contratto di deposito alberghiero, in Giust. civ., 1995, I, 2222; Bonilini, La responsabilità dell'albergatore, in Resp. civ. prev., 1987, 30; Bussoletti, Albergo (contratto di), in Enc. giur., I, Roma, 1988; Carnevali, in Commento alla legge 10 giugno 1978, n. 316, in Le nuove leggi civ. comm., 1979, sub art. 1-3, 127; Fragali, Albergo (contratto di), in Enc. dir., I, Milano, 1958; Geri, Albergatore (responsabilità del), in Nss. D.I., App. I, Torino, 1980, 198; Mezzasoma, La responsabilità civile dell'albergatore, in Rass. dir. civ., 1990, 536; Preden, Albergo (contratto di), in Enc. dir. agg., Milano, 1998, 57; Zuddas, Il contratto di albergo, in Ciurnelli, Monticelli, Zuddas, Il contratto di albergo. Il contratto di viaggio. I contratti del tempo libero, Milano, 1994. |