Codice Civile art. 1907 - Assicurazione parziale.Assicurazione parziale. [I]. Se l'assicurazione copre solo una parte del valore che la cosa assicurata aveva nel tempo del sinistro, l'assicuratore risponde dei danni in proporzione della parte suddetta, a meno che non sia diversamente convenuto. InquadramentoI principi relativi alla determinazione del valore assicurabile si riferiscono essenzialmente alle assicurazioni di cose, posto che in tale tipologia di contratti si può determinare a priori il valore dell'interesse alla conservazione del bene. Invero, nelle assicurazioni di persone l'ammontare dell'indennità è di regola determinato al momento della conclusione del contratto secondo la volontà dei contraenti. L'art. 1907 disciplina l'assicurazione parziale o sottoassicurazione ovvero l'ipotesi in cui l'assicurazione viene contratta per un importo inferiore al valore della cosa. In caso di assicurazione parziale si applica la cosiddetta regola proporzionale, secondo la quale l'assicuratore è obbligato a risarcire il danno nella proporzione in cui la somma assicurata sta al valore complessivo della cosa o dell'interesse (Buttaro, 505; Donati, 258; Salandra, in Comm. S.B., 1966, 313). In altre parole, poiché in questi contratti l'assicurato rimane in parte assicuratore di se stesso, il danno risarcibile dovrà essere ripartito fra assicuratore ed assicurato, in proporzione delle rispettive quote, e l'assicuratore dovrà risarcire solo la parte corrispondente alla quota di rischio da lui assunta. Sicché, mentre in caso di perimento totale della cosa dovrà essere pagato l'intero ammontare dell'indennità (il quale è però, già per ipotesi, inferiore al valore assicurabile), in caso di sinistro parziale si dovrà da un lato determinare la proporzione tra valore assicurabile e valore assicurato e dall'altro quella fra valore dell'interesse e ammontare del danno, dalla somma di questi elementi risulterà l'ammontare dell'indennità che deve essere pagata dall'assicuratore (Fanelli, 1988, 8). L'assicurazione parziale può non essere soggetta alla regola proporzionale per accordo tra le parti dando vita alle ipotesi di copertura a primo rischio assoluto o relativo. La giurisprudenza ha ritenuto non incompatibile con l'assicurazione parziale la stipula di una polizza stimata ex art. 1908 (Cass. III, n. 25405/2013). Derogabilità della regola proporzionale: la copertura a primo rischioPer accordo espresso delle parti, l'assicurazione parziale può non essere soggetta alla regola proporzionale. L'ipotesi più frequente di deroga si ha con l'inserimento nel contratto della copertura a primo rischio con la quale l'assicurato può ottenere, nei limiti della copertura, un indennizzo corrispondente al danno effettivamente subito, senza l'applicazione della regola proporzionale di cui all'art. 1907. In pratica, l'assicuratore dovrà sempre risarcire per intero il danno fino alla concorrenza della somma assicurata, mentre l'assicurato resterà scoperto per l'eventuale eccedenza (Buttaro, ult. cit.; Salandra, in Comm. S.B., 1966, 314). La copertura a primo rischio può essere di tipo assoluto o relativo (Donati, 257). Si ha primo rischio assoluto quando l'assicuratore si obbliga a pagare all'assicurato l'intera indennità prevista, nei limiti del massimale, al verificarsi del primo sinistro senza che venga dichiarato il valore degli interessi assicurati. Si ha primo rischio relativo, invece, quando è presente detta dichiarazione e l'assicuratore si riserva di verificare se il valore dei beni è superiore a quello dichiarato al momento del sinistro. Se tale verifica ha esito positivo viene applicata la regola proporzionale. La giurisprudenza si è interrogata in ordine ai limiti di ammissibilità di siffatta tipologia di clausole. Secondo un orientamento tale condizione sarebbe validamente apponibile purché risulti, tra limite di copertura e massimale di polizza, una differenza quantitativa tale da rendere la clausola compatibile con la funzione economico giuridica del contratto. È stata, pertanto, ritenuta nulla ai sensi dell'art. 1419 c.c. la clausola di una polizza di assicurazione a primo rischio contro i rischi del trasporto (di preziosi) che subordina l'efficacia della copertura a che le cose trasportate non superino un determinato importo, allorché tale limite coincida con il massimale (Cass. III, n. 44/1991). Ciò in quanto, ad avviso della S.C., l'assicurato, per il solo fatto del superamento del valore assicurato, si troverebbe a perdere interamente l'indennizzo e quindi si troverebbe in una posizione svantaggiosa rispetto alla stessa regola della proporzionalità. La dichiarazione di nullità della clausola in siffatta ipotesi non importa il diritto dell'assicurato all'indennizzo dell'intero danno subito, ma l'operatività della regola proporzionale derogata dalle parti con la convenzione dichiarata nulla. Altre ipotesi di clausole derogatorieUlteriori ipotesi di deroghe al principio di proporzionalità sono costituite dalle clausole a secondo o a terzo rischio che vengono attivate con l'esaurirsi della garanzia precedente. Vi è poi la cd. assicurazione flottante mediante la quale l'assicurato assume l'onere di denunciare il valore dei beni assicurati con una certa cadenza periodica: in caso di sinistro l'assicuratore corrisponderà un indennizzo che tiene conto del valore denunciato nell'ultima dichiarazione dell'assicurato. Detta tipologia, più che rappresentare una deroga in senso stretto al principio di proporzionalità, comporta una maggiore dinamicità nella sua applicazione. BibliografiaAngeloni, voce Assicurazione della responsabilità civile, in Enc. dir., III, Milano, 1958; Antonucci, L'assicurazione tra impresa e contratto, Bari, 1994; Buttaro, voce Assicurazione contro i danni, in Enc. dir., III, Milano, 1958; De Strobel, Ogliari, L'assicurazione di responsabilità civile e il nuovo codice delle assicurazioni private, VI, Milano, 2008; Donati, Trattato del diritto delle assicurazioni private, Milano, III, 1956; Donati, Volpe Putzolu, Manuale di Diritto delle Assicurazioni, Milano, 2002; Fanelli, Assicurazione contro i danni, in Enc. giur., III, Roma, 1988; Fanelli, Le Assicurazioni, Milano, 1973; La Torre, Le Assicurazioni, Milano, 2007; Rossetti, Il Diritto delle Assicurazioni, II, Le assicurazioni contro i danni, Padova, 2012. |