Codice Civile art. 1913 - Avviso all'assicuratore in caso di sinistro.

Caterina Costabile

Avviso all'assicuratore in caso di sinistro.

[I]. L'assicurato deve dare avviso del sinistro all'assicuratore o all'agente autorizzato a concludere il contratto [1903], entro tre giorni da quello in cui il sinistro si è verificato o l'assicurato ne ha avuto conoscenza. Non è necessario l'avviso, se l'assicuratore o l'agente autorizzato alla conclusione del contratto interviene entro il detto termine alle operazioni di salvataggio o di constatazione del sinistro [1914].

[II]. Nelle assicurazioni contro la mortalità del bestiame l'avviso, salvo patto contrario, deve essere dato entro ventiquattro ore.

Inquadramento

L'assicurato per esercitare il diritto all'indennità deve dare avviso del sinistro all'assicuratore o all'agente autorizzato a concludere il contratto entro tre giorni dalla sua verificazione, a meno che l'assicuratore o l'agente autorizzato siano intervenuti nelle operazioni di salvataggio o di constatazione del sinistro.

La comunicazione all'assicuratore dell'avveramento del sinistro costituisce conseguenza necessaria del fatto che continuando, pur dopo la conclusione del contratto il rischio a gravare direttamente sul patrimonio dell'assicurato, l'assicuratore normalmente ignora se e quando si è verificata la condizione a cui è subordinato il pagamento della indennità.

Nelle assicurazioni contro i danni si richiede però qualcosa di più, e cioè che questa comunicazione sia immediata, in quanto l'assicuratore deve essere in grado di potere procedere tempestivamente all'accertamento delle cause del sinistro e dell'ammontare del danno, nonché di cercare, se possibile, di limitare le conseguenze dannose del verificarsi dell'evento (Buttaro, 510).

L'assicurato è tenuto soltanto ad avvisare della verificazione del sinistro, senza che risultino indispensabili — salvo previsioni contrattuali in tal senso — indicazioni più particolareggiate relative alle circostanze ed alle conseguenze dello stesso (LA TORRE, 181).

In dottrina è discusso se l'avviso rivesta la natura giuridica di onere (Donati, 381) oppure quella di un vero e proprio obbligo (Fanelli, 1988, 18).

La giurisprudenza, in modo unanime e costante, ha sempre qualificato quello di cui all'art. 1913 come un obbligo e non come un onere dell'assicurato (Cass. III, n. 8701/2022; Cass. III, n. 13355/2015; Cass., n. 29209/2008).

L'art. 143 d.lgs. n. 209/2005 (cd. Codice delle Assicurazioni) ripete la necessità dell'avviso dell'assicurato di cui all'art. 1913 c.c., con le medesime conseguenze previste in via generale dall'art. 1915 c.c.

L'avviso all'assicuratore

Soggetto passivo dell'obbligo di avviso è il contraente ovvero l'assicurato quando quest'ultimo non coincida con quello. L'obbligo può essere adempiuto sia personalmente che per mezzo di un mandatario o di un nuncius.

Destinatario dell'avviso può essere, alternativamente, l'assicuratore od un suo agente munito di potere rappresentativo.

Anche con riferimento all'adempimento dell'obbligo di preavviso resta salvo il principio dell'apparenza: l'avviso, dunque, produrrà i propri effetti anche se inviato ad un agente privo di potere assicurativo quando l'assicurato sia stato in buona fede indotto a ritenere sussistente quel potere, sulla base di una situazione apparente colposamente creata o tollerata dall'assicuratore preponente (Rossetti, 47).

L'obbligo va adempiuto entro tre giorni dal sinistro, ovvero da quello in cui l'assicurato ne ha avuto conoscenza (in giurisprudenza, Cass. III, n. 5435/2005).

Il termine va computato tenendo conto dei giorni liberi (Salandra, in Comm. S.B., 1966, 337).

Detto termine, salvo patto contrario, si riduce a ventiquattro ore nell'assicurazione contro la mortalità del bestiame.

La legge fa decorrere il termine dal verificarsi del sinistro e non dalla produzione del danno (Cass. III, n. 29209/2008).

L'obbligo di avviso viene meno se l'assicuratore, oppure un suo intermediario, siano intervenuti entro tre giorni dal sinistro alle operazioni di salvataggio o di constatazione.

Forma

L'avviso non è soggetto ad alcun onere di forma.

Se fatto per iscritto spiega effetti anche come atto di costituzione in mora: la S.C. ha difatti evidenziato che l'avviso di sinistro è idoneo ad esprimere, alla stregua dei principi di buona fede e correttezza, l'implicita volontà di esercitare i diritti contemplati nel contratto stesso, sul presupposto del verificarsi di determinate condizioni, così da integrare un atto di costituzione in mora, ex art. 1219 c.c., utile ad interrompere la prescrizione ai sensi dell'art. 2943, ultimo comma, c.c. (Cass. III, n. 18709/2010).

La denuncia del sinistro nella r.c.a.

L'art. 143 d.lgs. n. 209/2005 (cd. Codice delle Assicurazioni) ripete la necessità dell'avviso dell'assicurato di cui all'art. 1913, con le medesime conseguenze previste in via generale dall'art. 1915.

Il secondo comma dell'art. 143 Cod. ass. prevede, inoltre, che quando il modulo sia firmato congiuntamente da entrambi i conducenti coinvolti nel sinistro si presume, salvo prova contraria da parte dell'impresa di assicurazione, che il sinistro si sia verificato nelle circostanze, con le modalità e con le conseguenze risultanti dal modulo stesso.

Anche la giurisprudenza ha evidenziato che la denuncia di sinistro stradale deve esser trasmessa, pur senza la prefissione di un termine, all'assicuratore prima di citarlo in giudizio, non solo per informarlo (artt. 1334 e 1913) delle circostanze, modalità e conseguenze del sinistro, onde consentirgli la liquidazione stragiudiziale del danno derivatone, ma anche, nel caso di denuncia congiunta, ai fini della presunzione, fino a prova contraria a carico di esso assicuratore, della veridicità delle dichiarazioni ivi contenute (Cass. VI, n. 22415/2017).

Bibliografia

Angeloni, voce Assicurazione della responsabilità civile, in Enc. dir., III, Milano, 1958; Antonucci, L'assicurazione tra impresa e contratto, Bari, 1994; Buttaro, voce Assicurazione contro i danni, in Enc. dir., III, Milano, 1958; De Strobel, Ogliari, L'assicurazione di responsabilità civile e il nuovo codice delle assicurazioni private, VI, Milano, 2008; Donati, Trattato del diritto delle assicurazioni private, Milano, III, 1956; Donati, Volpe Putzolu, Manuale di Diritto delle Assicurazioni, Milano, 2002; Fanelli, Assicurazione contro i danni, in Enc. giur., III, Roma, 1988; Fanelli, Le Assicurazioni, Milano, 1973; La Torre, Le Assicurazioni, Milano, 2007; Rossetti, Il Diritto delle Assicurazioni, II, Le assicurazioni contro i danni, Padova, 2012.

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