Quando la trasmissione degli atti via PEC tra uffici giudiziari può dirsi correttamente eseguita?

Redazione scientifica
20 Maggio 2019

Laddove sia necessario trasmettere gli atti via PEC tra uffici giudiziari, occorre rispettare le modalità fissate nel combinato disposto degli artt. 64, commi 3 e 4, disp. att. c.p.p., 149 e 150 c.p.p., essendo necessario che la copia dell'atto inviato sia accompagnata dall'attestazione della conformità all'originale rilasciata dal funzionario di cancelleria in calce all'atto di trasmissione.

Trasmissione degli atti via PEC. Il Tribunale del riesame ha confermato il provvedimento con cui il Gip ha applicato la misura cautelare della custodia in carcere all'indagato. Quest'ultimo ha proposto ricorso per Cassazione a mezzo del proprio difensore. Il ricorrente ha sostenuto che la misura cautelare sarebbe divenuta inefficace perché gli atti posti a suo fondamento sarebbero stati trasmessi in modo invalido dalla Procura della Repubblica e al Tribunale del riesame. Tale passaggio documentale tra uffici, infatti, effettuato soltanto a mezzo PEC, sarebbe stato realizzato non rispettando le formalità previste dall'art. 64 disp. att. c.p.p. e dagli artt. 149 e 150 c.p.p.. Più in particolare, il ricorrente ha dedotto che l'attestazione di conformità all'originale di quanto trasmesso non potrebbe essere compiuta dal cancelliere dell'ufficio ricevente, il quale, al più, potrebbe certificare di aver ricevuto alcuni file e di averli stampati, senza poter garantire invece l'effettiva integralità di quanto inviato e la sua aderenza all'originale.

Attestazione rilasciata dal funzionario. La Corte ha ritenuto inammissibile il ricorso, perché manifestamente infondato. Secondo un recente arresto giurisprudenziale (Cass. pen., n 21710/2018), infatti, in tema di comunicazioni e trasmissioni degli atti in materia di libertà personale, l'art. 64, commi 3 e 4, disp. att. c.p.p. prevede che «la copia degli atti trasmessi con “mezzo idoneo” deve essere necessariamente accompagnata dall'attestazione rilasciata dal funzionario di cancelleria in calce all'atto della trasmissione dell'originale dell'atto stesso». Inoltre, la stessa norma stabilisce che «la comunicazione e la trasmissione dell'atto deve avvenire nelle forme previste dagli artt. 149 e 150 c.p.p.». L'art. 150 c.p.p. stabilisce che, per le “forme particolari” di notificazione, intervenute in “circostanze particolari”», sia il giudice a prescrivere, anche d'ufficio e con decreto motivato, le modalità necessarie per portare l'atto a conoscenza del destinatario.
Fatta questa premessa, secondo la decisione in esame, quando si decide di trasmettere gli atti con modalità particolari e per ragioni d'urgenza (come nel caso concreto in cui si è usata la PEC dei due uffici giudiziari interessati), le modalità da seguirsi per rendere l'atto correttamente e regolarmente trasmesso sono proprio quelle indicate dal combinato disposto degli artt. 64, commi 3 e 4, disp. att. c.p.p., e dagli artt. 149 e art. 150 c.p.p. , essendo necessario che «la copia dell'atto trasmesso sia accompagnata dall'attestazione rilasciata dal funzionario di cancelleria in calce all'atto della trasmissione dell'originale dell'atto stesso».
Di conseguenza, se la trasmissione degli atti a mezzo PEC non avviene con le modalità descritte, come capitato nel caso di specie, il dies a quo per la decorrenza del termine entro il quale deve intervenire la decisione del Tribunale del riesame a pena di inefficacia della misura non può fissarsi nel momento di ricezione, all'indirizzo postale, della PEC da parte dell'ufficio giudiziario ricevente, ma in quello diverso di effettiva, reale percezione e conoscenza degli atti attraverso la stampa della stessa PEC e la verifica dell'integralità degli atti trasmessi.
Nel caso in esame, infatti, il funzionario giudiziario addetto al Tribunale del riesame, stampata la PEC e verificatone il contenuto, ha attestato che gli atti erano “pervenuti in cancelleria riesame a mezzo pec in data 4 dicembre 2018”, cioè perfettamente nel termine di 5 giorni dalla presentazione della richiesta di riesame avvenuta in data 3 dicembre 2018.

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