Sui presupposti per il valido esercizio dell'istituto della proroga tecnica

Claudio Fanasca
07 Giugno 2019

L'istituto della proroga tecnica volto ad assicurare che, nelle more dello svolgimento di una gara per il nuovo affidamento di un servizio o di una fornitura, l'erogazione degli stessi non subisca soluzioni di continuità, rappresenta un'ipotesi eccezionale, utilizzabile solo qualora non sia possibile attivare i necessari meccanismi concorrenziali; sicché deve ritenersi illegittima la proroga disposta in ragione di una indizione tardiva della gara soggettivamente addebitabile all'Amministrazione.

La vicenda: Alla scadenza di una convenzione per la fornitura di energia elettrica e di servizi connessi, la stazione appaltante ne ha disposto la proroga tecnica di sei mesi. Tale determinazione è stata, tuttavia, impugnata dall'originaria contraente affidataria del servizio che ha lamentato come detta proroga, resasi necessaria per il ritardo nell'indizione della nuova gara e adottata nonostante il suo rifiuto e sebbene fossero disponibili altre alternative, le avrebbe procurato danni ingenti, a causa dell'aumento del prezzo dell'energia rispetto a quanto corrisposto in conformità all'aggiudicazione dell'appalto precedente. Il T.R.G.A. del Trentino - Alto Adige ha respinto il ricorso, rilevando la legittimità della proroga tecnica, siccome adottata in presenza dei relativi presupposti, e avverso tale decisione l'impresa ha proposto appello dinanzi al Consiglio di Stato.

La questione controversa: L'appellante ha dedotto come la stazione appaltante avrebbe fatto sviato uso dell'istituto della proroga tecnica di cui all'art. 106, co. 11, d.lgs. n. 50 del 2016, attivandolo non già in ragione di fisiologici ritardi nella conclusione della gara volta al nuovo affidamento del servizio, bensì riferiti alla stessa indizione di tale procedura e addebitabili esclusivamente all'amministrazione; così facendo quest'ultima avrebbe finito per ricorrere alla proroga tecnica in violazione dei principi e delle norme europee e nazionali in materia, sostanzialmente operando una valutazione di mera convenienza economica.

La soluzione: La proroga tecnica di cui all'art. 106, co. 11, d.lgs. n. 50 del 2016 è espressamente riservata a circostanze del tutto eccezionali, siccome limitata al tempo strettamente necessario alla conclusione delle procedure necessarie per l'individuazione di un nuovo contraente. In particolare, la ratio dell'istituto è esclusivamente quella di assicurare la continuità delle forniture pubbliche nelle more della gara, con tutto quel che se ne ricava in ordine al carattere evidentemente derogatorio e di stretta interpretazione, che ne consente l'applicazione solo se ricorrano le condizioni di legge. Come chiarito dalla giurisprudenza, infatti, la proroga tecnica, essendo volta ad assicurare che, nelle more dello svolgimento di una gara per il nuovo affidamento di un servizio o di una fornitura, l'erogazione degli stessi non subisca soluzioni di continuità, rappresenta un'ipotesi del tutto straordinaria, utilizzabile solo qualora non sia possibile attivare i necessari meccanismi concorrenziali (si veda, tra le tante, Cons. St., Sez. III, 3 aprile 2017, n. 1521). Sulla scorta di tali rilievi, il Consiglio di Stato ha affermato la illegittimità della impugnata proroga tecnica, in quanto dovuta non a oggettivi e insuperabili ritardi nella conclusione della gara, bensì a un'indizione tardiva della stessa soggettivamente addebitabile all'amministrazione.

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