Tardiva l'impugnazione di chiarimenti che non effettuano un'interpretazione autentica della lex specialis

11 Giugno 2019

È tardiva l'impugnazione dei chiarimenti, resi dalla stazione appaltante, che si limitino alla mera esplicitazione di quanto già desumibile dalle previsioni di bando, senza carattere di “interpretazione autentica” della lex specialis, con conseguente tardività dell'impugnazione avente invero ad oggetto quest'ultima.

La fattispecie. Un'impresa partecipante ad una procedura aperta per la conclusione di un accordo quadro per l'affidamento della gestione dei servizi territoriali educativi e di inserimento lavorativo per persone disabili impugnava il bando di gara e il disciplinare di gara per come interpretati dai chiarimenti resi dalla stazione appaltante.

Evidenziava la ricorrente, ai fini della tempestività del ricorso, che quest'ultima aveva reso in sede di gara taluni chiarimenti che avevano, rispetto all'originario contenuto della lex spacialis, portata assolutamente “innovativa” (nello specifico testualmente stabiliva che “con riferimento ai costi della manodopera si rammenta che gli stessi non hanno nulla a che vedere con l'importo a base d'asta”).

In sostanza, nella prospettazione di parte ricorrente i chiarimenti avevano avuto una tale ampiezza da aver determinato una sostanziale modificazione della lex specialis della procedura.

In via preliminare, quindi, si poneva per il collegio adito il problema di stabilire se il ricorso fosse tempestivo atteso che il termine di impugnazione era pacificamente decorso rispetto alla lex specialis ma non ancora, viceversa, con riferimento alla data di adozione dei citati chiarimenti.

La soluzione. Il giudice amministrativo dichiara, tuttavia, irricevibile il ricorso per tardività evidenziando, in via generale, che il termine per l'impugnazione non poteva in alcun modo essere riferito, nella fattispecie, ai chiarimenti resi dalla stazione appaltante atteso che questi ultimi non presentavano, invero, certamente quel carattere di “interpretazione autentica” delle disposizioni di bando che ne permetterebbe ed imporrebbe l'impugnazione immediata, essendosi invece limitati alla semplice esplicitazione di quanto già desumibile dalle previsioni di bando (che già prevedeva l'individuazione di una base d'asta autonoma e differente dall'individuazione dei costi per il personale, indicati ai soli fini dell'eventuale e successiva verifica di anomalia dell'offerta).

Con la conseguenza, strettamente processuale, che l'impugnazione dei detti chiarimenti è stata dichiarata inammissibile, non avendo sostanzialmente modificato la lex specialis della procedura, mentre il ricorso introduttivo irricevibile, in ultimo, perché tardivo.

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