Sui limiti dell'indennizzo in favore del promotore di project financing

Francesca Cernuto
24 Giugno 2019

La revoca della dichiarazione di pubblico interesse adottata a fronte di una proposta di project financing non obbliga l'Amministrazione alla corresponsione dell'indennizzo di cui all'art. 21 quinquies L. 241/1990, in quanto tale norma è cedevole rispetto alla disciplina specifica dettata dall'art. 153, co. 19, d.lgs. 163/2006 (oggi confluito nell'art. 183, co. 12 e 15, d.lgs. 50/2016), ove si prescrive il riconoscimento dell'interesse contrattuale negativo o dell'indennizzo per le sole ipotesi in cui il promotore non risulti aggiudicatario della gara.

Il caso. Una società formula una proposta di project financing, dichiarata di pubblico interesse ed inserita nella programmazione triennale dei lavori comunali.

A distanza di due anni, l'Amministrazione Comunale muta il proprio intendimento e si determina alla revoca della dichiarazione di pubblico interesse, disponendo di conseguenza la rinuncia alla proposta di project financing e lo stralcio dell'opera dal piano di programmazione dei lavori triennale.

L'operatore economico impugna i provvedimenti assunti, lamentando la violazione dell'art. 21 quinquies L. 241/1990 sotto plurimi profili, tra i quali figura la mancata previsione di un indennizzo in suo favore pur a fronte dell'inattesa revoca degli atti precedentemente adottati dall'Amministrazione.

L'inapplicabilità dell'indennizzo di cui all'art. 21 quinquies L. 241/1990. Il Tar Piemonte, investito della decisione, rigetta l'impugnazione proposta in quanto infondata sotto plurimi aspetti. Preliminarmente, il Collegio rileva come, ai sensi dell'art. 21 quinquies L. 241/1990, l'obbligo di indennizzo trovi applicazione solo nelle ipotesi in cui la revoca abbia inciso su provvedimenti ad efficacia durevole, tra i quali non può farsi rientrare la mera dichiarazione di pubblico interesse conseguente alla proposta di project financing.

In disparte tale considerazione generale, il Collegio evidenzia come la procedura di project financing non sia in ogni caso assoggettata all'art. 21 quinquies L. 241/1990, la cui disciplina deve intendersi cedevole rispetto a quella dettata dall'art. 153, co. 19, d.lgs. 163/2006, oggi confluita nell'art. 183, co. 12 e 15, d.lgs. 50/2016. Tale norma circoscrive il riconoscimento dell'interesse contrattuale negativo ovvero di un indennizzo alle sole ipotesi in cui il promotore non risulti aggiudicatario della gara.

Nel caso di specie deve pertanto escludersi che il concorrente possa beneficiare di tale forma di indennizzo, in quanto la gara non è stata bandita e la procedura si è arrestata alla fase prodromica della mera dichiarazione di pubblico interesse.

Conclusioni. Il soggetto promotore di un project financing non può invocare alcuna richiesta di indennizzo ex art. 21 quinquies L. 241/1990 nelle ipotesi in cui l'Amministrazione abbia disposto la revoca della dichiarazione di pubblico interesse.

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