Limiti alla discrezionalità della Stazione Appaltante nella fissazione dei requisiti di partecipazione

Paola Martiello
25 Giugno 2019

La discrezionalità dell'Amministrazione nel fissare requisiti di partecipazione alla gara, ulteriori rispetto a quelli di legge, incontra i limiti della attinenza e proporzionalità rispetto all'oggetto del contratto da aggiudicare, della coerenza rispetto all'interesse pubblico che si intende perseguire e della ragionevolezza nella limitazione imposta alla concorrenza.

Il caso. La questione posta all'attenzione del Collegio attiene alla valutazione dei limiti entro cui la Stazione Appaltante può fissare requisiti di partecipazione ulteriori rispetto a quelli previsti ex lege.

In particolare, il TAR è chiamato a valutare se, nel caso di specie, l'inserimento nella lex specialis di gara del requisito di aver prestato servizi analoghi in «strutture sanitarie, socio sanitarie o assistenziali e istituti scolastici di natura sia pubblica che privata» fosse - in considerazione della natura del servizio avente ad oggetto l'installazione e gestione di distributori automatici di bevande e snack - eccessivamente restrittivo del mercato.

La soluzione. il Collegio, accogliendo il ricorso presentato da un operatore economico escluso dalla partecipazione alla gara a causa del requisito troppo stringente, ha, in via preliminare, ritenuto infondata l'eccezione di inammissibilità del ricorso formulata dalla Stazione Appaltate, posto che, ha osservato il Tribunale, l'operatore economico che si ritenga leso da una legge di gara che gli impedisca di presentare un'offerta è sì onerato della sua autonoma e immediata impugnazione, senza attendere, a conclusione della gara medesima, l'aggiudicazione (cfr., T.A.R. Lazio – Roma, Sez. III, sentenza n. 2532/2019).

Ciò posto, il giudice di prime cure, considerando il suddetto requisito dei servizi analoghi limitativo della concorrenza, ha osservato che la discrezionalità dell'Amministrazione nel fissare requisiti di partecipazione alla gara, ulteriori rispetto a quelli di legge, incontra necessariamente dei limiti nella attinenza e proporzionalità rispetto all'oggetto del contratto da aggiudicare, nonché nella coerenza rispetto all'interesse pubblico che si intende perseguire e nella ragionevolezza della limitazione imposta alla concorrenza (cfr., C.d.S., Sez. III, sentenza n. 3352/2017).

In conclusione. Il TAR, accogliendo il ricorso, ha confermato la sussistenza della facoltà della stazione appaltante di fissare requisiti di partecipazione ulteriori rispetto a quelli previsti dalla legge, ma ne ha evidenziato compiutamente i limiti i logici e giuridici che derivano dalla garanzia del rispetto di principi fondamentali quali quelli della più ampia partecipazione e del buon andamento dell'azione amministrativa.

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