Valutazioni della commissione di gara, discrezionalità tecnica e prova di resistenza

Carlo M. Tanzarella
25 Settembre 2019

La dimostrazione dell'irragionevolezza del giudizio espresso da una commissione di gara, che sola può consentire il sindacato del Giudice amministrativo sul merito dell'azione amministrativa, rileva anche ai fini del superamento prova di resistenza e della stessa ammissibilità del mezzo di gravame.

La vicenda e i motivi di ricorso. Classificatasi al quarto posto della graduatoria finale di una gara per l'affidamento di un contratto di servizi, l'impresa ricorrente ha impugnato il provvedimento di aggiudicazione definitiva, deducendo, da un lato, l'omesso espletamento del sub-procedimento di verifica di anomalia delle offerte della prima, della seconda e della terza classificata, delle quali ha altresì contestato la sostenibilità, e dall'altro, l'illegittima attribuzione dei punteggi da parte della Commissione giudicatrice.

Inoltre, la ricorrente ha proposto due ulteriori ordini di censure per opporre la mancata esclusione della seconda e della terza classificata, in tesi prive di taluni requisiti di partecipazione.

La questione giuridica esaminata dal Tar. Il Collegio giudicante ha fermato la propria attenzione su una questione in particolare, e segnatamente, sulla verifica del superamento della prova di resistenza relativamente al quarto motivo di gravame, concernente la non corretta valutazione delle offerte tecniche e la conseguente attribuzione dei punteggi.

Richiamando l'insegnamento di Cons. Stato, Ad. Plen., 3 febbraio 2014, n. 8, secondo cui il bene della vita cui aspira il ricorrente deve porsi in rapporto di prossimità, regolarità ed immediatezza causale rispetto alla domanda di annullamento, senza rimanere subordinata ad eventi solo potenziali ed incerti, il Tar ha dichiarato l'inammissibilità del mezzo ritenendo che, nel caso di specie, la ricorrente fondava la prova di resistenza su una sostanziale sostituzione del proprio giudizio a quello espresso dalla Commissione di gara.

In particolare, la qualificazione della posizione giuridica della ricorrente veniva affidata a censure inammissibili, in quanto vertenti su valutazioni di merito riservate all'Amministrazione, senza alcuna dimostrazione delle figure sintomatiche della irragionevolezza ed illogicità dell'eccesso di potere, necessarie per evocare il giudizio di legittimità sulla discrezionalità tecnica in cui si estrinsecano i giudizi di una commissione di gara.

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