Sull’impugnazione dei provvedimenti amministrativi plurimotivati

Tommaso Cocchi
21 Gennaio 2020

Qualora il provvedimento amministrativo sia fondato su una pluralità di motivazioni autonome, il ricorso avverso tale atto deve concernere l'intero apparato giustificativo pena la sua inammissibilità.

Il caso. Un operatore economico decideva di prendere parte ad una gara telematica per l'affidamento di un contratto di fornitura. Tuttavia, a causa di un disguido di natura informatica, lo stesso operatore non riusciva a completare il caricamento sul sito della stazione appaltante di alcuni documenti richiesti dal bando di gara. A seguito di ciò, l'Amministrazione negava all'operatore economico la partecipazione alla procedura sostanzialmente per due ragioni. In primo luogo per non aver riscontrato alcuna anomalia nel sistema informatico che avrebbe potuto impedire il caricamento dei documenti. Inoltre, sotto distinto profilo, l'Amministrazione giustificava la propria determinazione precisando che il concorrente non avesse disposto il pagamento del contributo ANAC previsto dal bando a pena di esclusione. Avverso tale provvedimento l'operatore economico proponeva ricorso dinanzi al giudice amministrativo, concentrando tuttavia le proprie doglianze esclusivamente sul malfunzionamento del sistema informatico che avrebbe asseritamente causato la sua esclusione dalla procedura.

La soluzione del TAR Lazio. Il Collegio ha dichiarato inammissibile in ricorso.

In particolare, il giudice amministrativo ha sostenuto che la ricorrente avrebbe dovuto svolgere le proprie deduzioni rispetto a tutte le ragioni che hanno indotto l'Amministrazione ad escluderla dalla procedura di gara. Al contrario, come si è detto, l'operatore aveva ha concentrato le proprie doglianze esclusivamente su un profilo dell'impianto motivazionale predisposto dall'Amministrazione.

In ragione di ciò il Collegio, richiamando numerosi precedenti giurisprudenziali, ha ribadito il consolidato principio secondo cui «qualora l'atto impugnato si basi su una pluralità di motivazioni autonome (c.d. atto pluri-motivato), il ricorso con il quale non si contestino tutte le motivazioni deve essere dichiarato inammissibile per difetto di interesse, atteso che l'eventuale riconoscimento della fondatezza delle doglianze proposte non esclude l'esistenza e la validità della restante causa giustificatrice dell'atto (ex multis TAR Liguria Genova, sez. I, 25 ottobre 2010 , n. 10015; TAR Lazio Roma, Sez. II, 1 luglio 2008, n. 6346; TAR Liguria Genova, Sez. I, 12 luglio 2007, n. 1393; TAR Campania Napoli Sez. VII 8/4/2011 n. 2009)». In altre parole, nella fattispecie, la ricorrente avrebbe dovuto contestare l'intero apparato giustificativo del provvedimento amministrativo «pena, altrimenti, la definitiva inoppugnabilità dell'atto nelle parti non contestate, quando esse siano autonomamente in grado di supportarne validamente la dimensione motivazionale (T.A.R. Puglia Bari, sez. III, 10 febbraio 2011 , n. 240; T.A.R. Liguria Genova, sez. I, 03 dicembre 2010 , n. 10729; Cons. Stato sez. IV, 13 novembre 1998, n. 1524; T.A.R. Liguria Sez. II 11/4/2008 n. 543)».

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