Federazioni sportive nazionali devono essere qualificate “organismi di diritto pubblico” nell’affidamento di appalti di attività a valenza pubblicistica

Il caso. La controversia investe l'aggiudicazione definitiva e gli atti relativi ad una procedura negoziata per l'affidamento del servizio di pulizia e sanificazione di un polo natatorio, indetta da una società di servizi, costituita in forma di S.r.l., dalla Federazione Italiana Nuoto e da questa interamente posseduta, avente per oggetto principale la promozione, l'organizzazione e diffusione delle discipline sportive acquatiche dilettantistiche, regolamentate dalla stessa FIN, da svolgere anche attraverso la pratica sia agonistica sia didattica, nonché di propaganda delle stesse, con le finalità e con l'osservanza delle norme e delle direttive del C.I.O. e del C.O.N.I., nonché delle Federazioni Sportive Nazionali ed internazionali di appartenenza.

Applicazione dei principi dell'evidenza pubblica anche alle gare caratterizzate da maggiore informalità. Il T.A.R. ha rinvenuto, nella stazione appaltante, la natura di organismo di diritto pubblico, sulla considerazione delle connotazioni evidenziate supra e sulla base, fra l'altro, di un proprio precedente in termini (la sent. 13 aprile 2018, n. 4100 della medesima sezione), ritenendo, quindi, la propria giurisdizione.

Pertanto, anche alla società costituita – e interamente partecipata – da una Federazione sportiva, vanno applicati i principi afferenti alle procedure ad evidenza pubblica.

Conseguentemente, nel merito, il ricorso è stato accolto nella parte in cui è stata denunciata – dalla ricorrente – la violazione dei principi di trasparenza, pubblicità e non discriminazione per la mancata apertura della busta contenente l'offerta economica in seduta pubblica.

L'insegnamento del Consiglio di Stato (Ad. Plen., 31 luglio 2012, n. 31) – secondo cui “i principi di pubblicità e trasparenza che governano la disciplina comunitaria e nazionale in materia di appalti pubblici comportano che, qualora all'aggiudicazione debba procedersi con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, l'apertura delle buste contenenti le offerte e la verifica dei documenti in esse contenuti vadano effettuate in seduta pubblica anche laddove si tratti di procedure negoziate, con o senza previa predisposizione di bando di gara, e di affidamenti in economia nella forma del cottimo fiduciario, in relazione sia ai settori ordinari che ai settori speciali di rilevanza comunitaria” – deve trovare applicazione anche a procedure caratterizzate da maggiore informalità rispetto alle procedure aperte. In questo senso si è espresso lo stesso Consiglio di Stato, con la più recente sent. della Sez. VI, 17 febbraio 2017, n. 731, con la quale è stato affermato che “i principi di pubblicità e trasparenza che governano la disciplina comunitaria e nazionale in materia di appalti pubblici comportano che, qualora all'aggiudicazione debba procedersi con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, l'apertura delle buste contenenti le offerte e la verifica dei documenti in esse contenuti vadano effettuate in seduta pubblica anche laddove si tratti di procedure negoziate, con o senza predisposizione del bando di gara, e di affidamenti in economia nella forma del cottimo fiduciario”.