Al giudice amministrativo le controversie sull’illegittimità dell’estensione contrattuale.
15 Febbraio 2020
La questione. Durante l'esecuzione di un appalto di fornitura l'Amministrazione aggiudicatrice si vedeva necessitata a richiedere all'appaltatore un aumento quantitativo della fornitura eccedente il 20%. In applicazione di una disposizione del contratto provvedeva quindi ad implementare le prestazioni oggetto dello stesso mediante la stipula di un atto aggiuntivo al contratto principale. Avverso la decisione dell'Amministrazione di provvedere all'implemento quantitativo della fornitura in luogo all'esperimento di una nuova procedura di gara proponeva ricorso dinanzi al giudice amministrativo un'impresa concorrente, lamentando l'illegittimità di tale determinazione perché non suffragata dalla legge di gara nonché anticoncorrenziale. Si costituiva in giudizio l'appaltatore eccependo, tra l'altro, il difetto di giurisdizione del g.a.. Sul punto, il convenuto sosteneva in particolare che, vertendo la controversia sull'interpretazione di una clausola del contratto nonché concernendo la fase dell'esecuzione, la giurisdizione appartenesse al giudice ordinario. La soluzione del TAR Piemonte. Il giudice amministrativo ha ritenuto «neutra rispetto alla giurisdizione» la circostanza che l'esercizio della facoltà di estensione contrattuale avvenga durante l'esecuzione del contratto originario. In particolare, il TAR ha ribadito la necessità, ai fini del riparto, di accertare se la controversia abbia ad oggetto gli atti della serie negoziale ovvero l'esercizio, anche mancato, del potere. Nella fattispecie, il Collegio ha ritenuto che la controversia avesse ad oggetto l'illegittimità della scelta discrezionale dell'Amministrazione di utilizzare la clausola di estensione contrattuale in luogo dell'indizione di un confronto concorrenziale. In ragione di ciò, il giudice di prime cure ha concluso sul punto ritenendo che «dev'essere affermata la giurisdizione del giudice amministrativo la quale sussiste anche ove si lamenti la mancata attivazione di una procedura di affidamento e l'illegittimo utilizzo di una clausola di estensione contrattuale che simuli un affidamento diretto del servizio». |