Decreto “rilancio” e credito di imposta per sanificazione

11 Giugno 2020

In che cosa consistono i crediti di imposta previsti del Decreto “Rilancio” per la sanificazione degli ambienti?

In che cosa consistono i crediti di imposta previsti del Decreto “Rilancio” per la sanificazione degli ambienti?

Il D.L. 19 maggio 2020, n. 34, noto anche come “Decreto Rilancio” disciplina all'art. 125 il “credito di imposta per la sanificazione e l'acquisto di dispositivi di protezione”.

Il Decreto in questione ha abrogato l'art. 64 del D.L. 17 marzo 2020, n. 18 (c.d. “Decreto Cura Italia”) e l'art. 30 del D.L. 8 aprile 2020, n. 23 (c.d. “Decreto Liquidità”), i quali avevano inizialmente disciplinato l'incentivo fiscale in questione.

Destinatari di tale credito sono gli esercenti attività d'impresa, arti e professioni, gli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, i quali potranno fruire del predetto nella misura pari al 60 per cento delle spese sostenute nel 2020 per la sanificazione degli ambienti e degli strumenti utilizzati, nonché per l'acquisto di dispositivi di protezione individuale e di altri dispositivi atti a garantire la salute dei lavoratori e degli utenti. Il credito d'imposta spetta fino ad un massimo di 60.000 euro per ciascun beneficiario, nel limite complessivo di 200 milioni di euro per l'anno 2020.

In particolare, sono ammesse al credito di imposta le spese sostenute per:

  • la sanificazione degli ambienti nei quali è esercitata l'attività lavorativa e istituzionale e degli strumenti utilizzati nell'ambito di tali attività;
  • l'acquisto di dispositivi di protezione individuale, quali mascherine, guanti, visiere e occhiali protettivi, tute di protezione e calzari, che siano conformi ai requisiti essenziali di sicurezza previsti dalla normativa europea;
  • l'acquisto di prodotti detergenti e disinfettanti;
  • l'acquisto di dispositivi di sicurezza diversi da quelli di cui alla lettera b), quali termometri, termoscanner, tappeti e vaschette decontaminanti e igienizzanti, che siano conformi ai requisiti essenziali di sicurezza previsti dalla normativa europea, ivi incluse le eventuali spese di installazione;
  • l'acquisto di dispostivi atti a garantire la distanza di sicurezza interpersonale, quali barriere e pannelli protettivi, ivi incluse le eventuali spese di installazione.

Il credito è utilizzabile nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d'imposta di sostenimento della spesa ovvero in compensazione, ai sensi dell'art. 17 del D.Lgs. 9 luglio 1997, n. 241, senza alcun limite (né il limite di cui all'articolo 1, comma 53, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, pari ad Euro 250.000,00, né il limite di cui all'art. 34 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, elevato ad un milione di euro a partire dal 2020 ad opera dell'articolo 150 del D.L. “Rilancio”).

In luogo di tali modalità di utilizzo del credito, a decorrere dalla data di entrata del Decreto (19 maggio 2020) e fino al 31 dicembre 2021, si potrò optare per la cessione anche parziale dello stesso ad altri soggetti, ivi inclusi istituti di credito ed altri intermediari finanziari.

In tal caso I cessionari utilizzano il credito ceduto anche in compensazione non trovando applicazione i limiti di cui innanzi. Il credito d'imposta è usufruito dal cessionario con le stesse modalità con le quali sarebbe stato utilizzato dal soggetto cedente.

La quota di credito non utilizzata nell'anno non potrà essere utilizzata nei periodi di imposta successivi e non potrà essere richiesta a rimborso.

Il credito d'imposta non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini dell'imposta regionale sulle attività produttive.

Con Provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle Entrate, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del Decreto Legge in oggetto, saranno stabiliti i criteri e le modalità di applicazione e di fruizione del credito nel limite complessivo di 200 milioni di euro per l'anno 2020.

Al momento, quindi, non è dato sapere se l'agevolazione avrà carattere automatico (vale a dire al momento del sostenimento delle spese; in tal caso, quindi, le stesse dovranno essere debitamente documentate con fattura) o se, invece, lo stesso sarà subordinato al riscontro della sussistenza dei requisiti formali e sostanziali di cui al Provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle Entrate.

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