Termine per la presentazione delle offerte non può essere discrezionalmente prorogato dalla S.A. su espressa richiesta di uno specifico operatore

03 Settembre 2020

Non sussiste alcuna facoltà di prorogare il termine di scadenza del termine per la presentazione delle offerte, per motivi discrezionalmente individuati dalla P.A.. L'art. 79 del codice dei contratti individua infatti tassativi presupposti in base a cui la posticipazione della presentazione delle proposte può ritenersi ammissibile.

Il caso. Un operatore economico, partecipante ad una gara indetta per l'aggiudicazione della fornitura di compressori per alcuni impianti, ha impugnato il provvedimento con cui la stazione appaltante, su istanza di una società (poi risultata aggiudicataria), ha prorogato il termine di scadenza per la presentazione delle offerte. La predetta proroga, secondo il ricorrente, avrebbe violato l'articolo 79 del D.Lgs. 50/2016, che stabilisce tassativamente i presupposti per l'ammissibilità della posticipazione del termine per la presentazione delle offerta.

La stazione appaltante ha contestato tale censura, ritenendo che l'articolo 79 non sarebbe applicabile agli appalti sotto soglia indetti dalle imprese pubbliche che operano nei settori speciali i quali, a mente dell'art. 36 comma 8 del citato decreto, sarebbero disciplinati esclusivamente da appositi regolamenti da adottarsi in conformità dei principi del Trattato UE in materia di concorrenza.

La soluzione. La tesi della stazione appaltante non è stata condivisa dal TAR, in quanto la fissazione del termine per la presentazione delle offerte risponde al fondamentale principio della parità di trattamento che costituisce la base della disciplina concorrenziale. La necessaria presenza di un termine finale impone, infatti, alla stazione appaltante di stabilire a priori e in modo oggettivo il lasso temporale entro il quale le offerte devono pervenire a garanzia della trasparenza e al fine di evitare possibili favoritismi. Per tale ragione, la Direttiva 14/2014 (e l'art. 79 del codice dei contratti), configura la proroga, quale strumento finalizzato ad assicurare agli operatori economici un termine sufficiente per la elaborazione delle offerte, solo quando siano state apportate modifiche significative agli atti di gara. L'articolo 79 del D.lgs. 50/2016 non configura, pertanto, un obbligo parallelo ad una presunta facoltà di prorogare il termine di scadenza del bando per motivi discrezionalmente individuati dalla P.A., stabilendo i presupposti obiettivi ricorrendo i quali la posticipazione della presentazione delle proposte può ritenersi ammissibile.

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