L’INI-PEC non costituisce l'unica ed esclusiva fonte legale di reperimento degli indirizzi di posta elettronica
29 Settembre 2020
Una società proponeva ricorso innanzi alla CTP domandando l'annullamento dell'estratto di ruolo e di cinque cartelle esattoriali nello stesso contemplate, notificate tramite PEC. Il primo giudice accoglieva il ricorso ritenendo irregolare la notifica delle cartelle a mezzo di PEC, non avendo il concessionario depositato copia analogica dei documenti informatici notificati, muniti di attestazione di conformità agli originali, ovvero i duplicati informatici degli stessi su supporto CD-DVD; mancando la dimostrazione che l'indirizzo della società sia stato ricavato dall'indirizzo INI- PEC e non essendo stata apposta la firma sugli atti notificati.
La CTR, ritenendo fondato l'appello, evidenzia che l'INI-PEC non costituisce l'unica ed esclusiva fonte legale di reperimento degli stessi. Inoltre, essa richiama la giurisprudenza chesancito la validità della notifica via PEC della cartella di pagamento con file pdf, chiarendo che la sottoscrizione con firma digitale dell'atto notificato è irrilevante. Inoltre, in disparte la circostanza, evidenziata dall'appellante, che gli atti notificati, in via informatica, costituiscono comunque degli originali, la chiara provenienza e natura degli atti non rendevano necessaria alcuna attestazione di conformità della copia informatica notificata ad un presunto originale. Inoltre, la notifica, ha raggiunto il suo scopo, in quanto in primo grado la contribuente ha dimostrato la piena conoscenza degli atti, ampiamente contestando la pretesa tributaria in questione. |